Inquinamento Fenice sempre più grave

13 luglio 2013 | 19:00
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Inquinamento Fenice sempre più grave

“Le ultime tabelle Arpab dei monitoraggi falde acquifere riferite al mese di maggio 2013, mostrano una situazione peggiore rispetto a quella di marzo. Non solo. Delle circa 70 sostanze monitorate in precedenza, mancano all’appello la metà. Senza alcuna motivazione ufficiale da parte di Arpab, le nuove tabelle si riducono ad un solo foglietto.” Lo affermano l’Associazione Ambiente e Legalità e il Comitato Diritto alla Salute di Lavello.  “Un dato è certo – spiegano le associazioni in un comunicato stampa – la messa in sicurezza non funziona ed i valori dei metalli pesanti peggiorano. Eppure l’inceneritore continua a funzionare.  Non ci è dato sapere quale sia la reale portata dell’inquinamento delle falde. Sulle diossine ci sono solo le rassicurazioni di chi le produce ed un campionamento effettuato da Arpa Puglia un anno fa. Campionamento ottenuto bussando alla porta dell’inceneritore.”

Il ministro Orlando, il presidente della Regione De Filippo, il presidente della Provincia Lacorazza, la magistratura, il Prefetto, il Sindaco di Melfi, sono tutti a conoscenza della situazione (anche i pinguini dell’antartico la conoscono).

L’Asp, secondo le associazioni, si limita a telefonare all’Inail per sapere se ci sono denunce da parte di lavoratori che possano essersi ammalati a causa di Fenice-EDF ritenendo di aver assolto al proprio compito.

Le associazioni che rappresentano il mondo agricolo ed il loro assessore Benedetto, tacciono.

L’inquinamento è prodotto dall’inceneritore, ma è pur vero che c’è chi continua a dargli la possibilità di farlo. Perché?