“Il sandwich, la matita e le scelte dell’elettore”

29 luglio 2013 | 12:57
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“Il sandwich, la matita e le scelte dell’elettore”

“Il popolo lucano è fisicamente e mentalmente stremato, moralmente abbattuto, intellettualmente svilito. Costretto a subire ogni sorta di angherie da coloro che, purtroppo solo in teoria, avrebbero dovuto garantire i suoi interessi, questi farabutti, una volta incassato il mandato dalle urne, hanno mandato avanti per anni esclusivamente i loro porci, inqualificabili, comodi.” E’ il caustico commento del “Comitato 13 Ottobre” per il quale “mai nella storia della Basilicata una classe dirigente era finita così in basso nella reputazione pubblica, mai una serie di manigoldi aveva portato avanti interessi personali in maniera così sfacciata, senza  alcun riguardo per chi li aveva preferiti. Visto che in questi mesi- continua – sono giustamente tanti, tantissimi, gli occhi puntati contro questa classe di pusillanimi e vigliacchi che agiscono solo mossi da istinti più beceri, rovinando la terra che tutti i giorni calpestiamo; vogliamo per una volta accendere un faro sull’elettorato? Vogliamo cercare di delineare – si interroga il comitato – un identikit non del votato, ma del votante, per capire meglio quali sono i suoi interessi, a cosa pensa quando si reca, fiducioso, con la matitina in mano, ad assolvere il proprio dovere da cittadino?  Chi è l’elettore lucano e cosa vuole? Il cittadino lucano – continua –  ha una serie di discutibili caratteristiche, riassumibili nei seguenti punti: non rischia mai su un nome sconosciuto o non ancora conosciuto, scommette solo su cavalli ritenuti vincenti, esercita il personale diritto di voto innescando un progetto di piccolo tornaconto personale da esercitare successivamente ed infine si schiera solo quando sul tappeto ci sono tutti i contendenti.” In poche parole denuncia il Comitato 13 Ottobre “l’elettore lucano, essendo piuttosto complicato stabilire con criterio scientifico cosa egli sia, si può meglio forse tentare di capire cosa egli non sia: non è sicuramente un coraggioso. Il tempo presente – dichiara – quello che stiamo vivendo oggi e che potrebbe essere il preludio alla più grande rivoluzione mai avvenuta in Lucania, presenta ancora una serie di variabili, all’interno delle quali il suddetto elettore lucano è come una fetta di mortadella dentro un anomalo panino. Deprivato di punti di riferimento storicamente certi, sballottolato dai media e dagli scandali in cui sono incappati i suoi tradizionali  ‘beniamini’, il nostro malcapitato, da quando esercita il suo diritto con la matitina, per la prima volta vede la terra tremare sotto le sue solide scarpe. A chi egli destinerà, – si chiede ancora – in questo marasma che viviamo, la sua inimitabile croce? Cerchiamo di fotografare una situazione dell’attuale momento socio politico, talmente anomala che  si potrebbe definire ‘a sandwich’. Da una parte resiste il sistema dei partiti tradizionali, che cercano affannosamente di riconquistare credibilità ed immagine, convincendo il malcapitato elettore che va tutto bene, dall’altra parte ci sono gli altri, quelli che hanno più coraggio, che vedono che andare avanti così non è più possibile e cercano affannosamente di dire: ‘adesso o mai più! e in mezzo, c’è la mortadella, ovvero il ‘povero’ elettore lucano, che funge da companatico in questo panino dal sapore rancido e anche un po’ indigesto. Ci sarà – conclude domandandosi il ‘Comitato 13 Ottobre’ vera rivoluzione oppure il coraggio mancherà anche questa volta? Il companatico diventerà prosciutto prelibato oppure resterà mortadella? Gli scontrini, ignavi e speranzosi, confidano che il panino rimanga così com’è. Rancido e puzzolente.”