Don Uva, “inconcepibile fitto ramo d’azienda senza la Regione”

12 luglio 2013 | 10:24
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Don Uva, “inconcepibile fitto ramo d’azienda senza la Regione”

“E’ davvero sconcertante apprendere oggi che, dopo lunghi mesi di trattative, di impegni assunti formalmente, di accordi sottoscritti, l’ultimo siglato davanti al ministero del Lavoro lo scorso 22 febbraio e di sacrifici dei lavoratori, la Casa Divina Provvidenza avrebbe intenzione di attivare il fitto del ramo di azienda senza la presenza della Regione Basilicata.” E’ quanto afferma in una nota Roberta Laurino, segretario generale Fp Cgil Potenza. “A detta della stessa azienda sembrerebbe che il giudice abbia richiesto di attivare la procedura di evidenza pubblica per l’affidamento ad altro soggetto della struttura di Potenza,  nonostante questa tipologia di procedura non sia né prevista né, tantomeno, richiesta dalla legge in presenza di  concordato preventivo, come nel caso di specie. Questo – continua Laurino –  avrebbe la grave ed inaccettabile  conseguenza di estromettere completamente la Regione Basilicata dalla partita del fitto del ramo di azienda e di aprire le porte a chissà quale altro soggetto privato, magari già pronto a farsi avanti.Restiamo veramente basiti rispetto a questa improvvisa,  immotivata ed ingiustificata richiesta del giudice, – rilancia – chiedendoci come sia possibile preferire un gestore privato rispetto alla indiscutibile garanzia, in termini di servizi e di salvaguardia dei livelli occupazionali, che solo una gestione pubblica può dare. La Fp Cgil “esprime tutta la propria contrarietà a sconosciute soluzioni di stampo privatistico che intervengono a gamba tesa nella complessa e difficile vertenza del Don Uva. Non siamo disponibili ad affidare servizi e lavoratori a terzi. Da sempre, infatti, come Cgil – prosegue il segretario generale – avevamo paventato perplessità rispetto alla soluzione del fitto del ramo d’azienda proponendo, tra le altre, anche l’ipotesi della requisizione qualche tempo fa.  Ora diciamo con fermezza che questo fitto di ramo d’azienda ‘non s’ha da fare’, non ci serve, i lavoratori hanno già dato e noi abbiamo bisogno di salvaguardare la sanità lucana.” Al riguardo come Fp Cgil “chiediamo alla giunta e al consiglio regionale di assumere la vertenza del Don Uva di Potenza quale elemento centrale del dibattito politico e delle necessarie azioni conseguenti, che non vengano rinnovati struttura, né tantomeno a qualsiasi altro privato gestore, i contratti già da tempo scaduti e chiediamo da subito l’apertura di un tavolo permanente per la definizione di ipotesi alternative. L’obiettivo finale e definitivo – conclude la Laurino è quello di rendere autonoma la struttura del Don Uva di Potenza dalla casa madre e riqualificarla per continuare ad offrire una buona sanità e garanzia di posti di lavoro.”