Cappuccetto Rosso e il Lupo cattivo. Apologia dei movimenti civici

18 luglio 2013 | 12:32
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Cappuccetto Rosso e il Lupo cattivo. Apologia dei movimenti civici

“Viviamo in un mondo difficile, dove si vive di sospetti e di macchinazioni preventive, una serie di movimenti civici e libere associazioni hanno preso a cuore le sorti di una città moribonda, e da tempo sta lavorando allo studio di alcune problematiche che affliggono la nostra città. Gratuitamente e senza chiedere una cippa a nessuno.”

E’ il commento in una nota a firma del “Comitato 13 Ottobre” di Potenza. “Un nucleo di persone, con differenti modi di vedere la politica e la società, – dichiarano dal comitato –  decide di sacrificare parte del proprio tempo e delle proprie energie ad analizzare una serie di questioni aperte e di portarle all’attenzione pubblica, proponendo ipotesi di  approccio risolutivo. Nessuno di questi movimenti civici ha pretese di assolutezza, in genere si pongono l’obiettivo di  volare basso, di non pretendere di avere alcuna verità assoluta, non vogliono essere scambiati né per stregoninépermaghi. D’altro canto in città e in regione – rilanciano – si assiste al malcostume piuttosto dilagante in base al quale i cittadini  si lamentano e basta e quando si tratta di fare qualcosa di costruttivo oppure di metterci la faccia, indossano la maschera di Pulcinella (inchinandosi a chi “comanda”), oppure spariscono trincerandosi dietro il più classico degli alibi: ‘tanto sono tutti uguali, non cambierà mai niente’. Per combattere questi ed altri luoghi comuni – continua la nota – una serie di movimenti civici, libere associazioni e comitati hanno deciso di affilare le armi e di fare ciò che poche volte si è fatto prima: rendere reale il principio della sussidiarietà.

Tali movimenti hanno fatto la somma di due aspetti che caratterizzano l’epoca moderna (il distacco, l’apatia e la mancanza di autodeterminazione dei cittadini da una parte, e la possibilità di intervenire nel dibattito socio-politico dall’altra) e stanno  cercando di fornire la soluzione a questa equazione. È grave tutto questo, si chiedono – vostro Onore? Questi movimenti hanno leso qualche maestà, qualche sovrano, disturbandolo i manovratori dalle trame che hanno portato la città e la regione sull’orlo del fallimento?  Non crediamo.” E allora il comitato si interroga sui tanti perché.

“Perché allora assistiamo a delle resistenze culturali radicate nella società attuale che stentano a riconoscere  tali fermenti? Perché ancora oggi dobbiamo leggere che solo determinate sollecitazioni svegliano i cittadini dal torpore quotidiano? Perché ancora si pensa che tutti, indiscriminatamente,  recitano la frase banale e scontata: “Piove, governo ladro”? Perché ci si ostina a non capire che esistono delle persone che la sveglia l’hanno suonata da un pezzo, che oggi se ne importano moltissimo di quello che succede e che hanno desiderio di vigilare in maniera diversa dal passato?

Quanto ci vuole ancora perchè la libera società (non la politica) si svegli per davvero e riconosca questi liberi contributi di idee e di proposte che vanno tutti nella direzione del pubblico interesse?Perché costoro, questi infedeli sovversivi, sono additati di  avere velleità politiche e personali senza nemmeno entrare nel merito delle rispettive questioni che pongono? Ebbene, si prenda atto – proseguono – che oggi, di questi fermenti, nella nostra società, ce ne sono tanti e sono tutti dotati di una rispettabile dignità e di logiche fondate. E cosa importa se chi li pone in essere era, è o sarà un politico? Cosa è più importante per la collettività, sapere chi guiderà la nave, o sapere che la nave condurrà tutti in un porto più sicuro? Il punto che non si coglie è che tanti semplici cittadini si sono resi conto di ciò che sta accadendo, hanno capito che la barca affonda e anziché stare seduti al tavolino del porto, si sono tolti le scarpe e si sono lanciati in acqua per rispondere all’Sos.

Il comitato ai cittadini chiede “fiducia e di togliere i sospetti (molte volte infondati) dalle nostre menti e sforziamoci di guardare i fermenti ed i fenomeni nuovi con gli occhi della libertà intellettuale e della pulizia morale. Il che non significa necessariamente essere d’accordo. È troppo facile dare etichette e giudizi preventivi e censori. E se qualcuno di questi fermenti locali un giorno deciderà di costruire una proposta politica, – prosegue – non lo attacchiamo come se fosse uno che ha fatto tutto perché sapeva in anticipo di voler perseguire questa disdicevole finalità.  Se lo scopo oggi è cercare di creare le condizioni per cambiare in meglio le pessime condizioni che viviamo, bè allora di questi stregoni mistificatori e arrivisti ne vorremmo trovare ad ogni angolo di strada. Invece ci tocca incontrare ad ogni angolo di strada – concludono dal ‘Comitato 13 Ottobre’ –  i soliti Lupi cattivi travestiti da pecore che hanno depredato la nostra terra e continuano a farlo sotto i nostri, complici, occhi. E noi ancora perdiamo le nostre giornate a criticare e sminuire Cappuccetto Rosso che tenta di fare qualcosa per sconfiggerli.