Quelle strane delibere post dimissioni

9 giugno 2013 | 10:24
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Quelle strane delibere post dimissioni

Il 24 aprile 2013 Vito De Filippo si dimette, irrevocabilmente, da presidente della Giunta regionale. La Basilicata non ha ancora approvato lo Statuto conformandolo alla Riforma del Titolo V della Costituzione. Forse l’unica regione in Italia a non averlo fatto. Per questa ragione, in riferimento alle dimissioni, le norme di riferimento sono la legge costituzionale n. 1 del 22 novembre 1999 e la giurisprudenza costituzionale ed amministrativa in materia.

I tempi per le nuove elezioni – La giurisprudenza consolidata lascia supporre che le elezioni devono tenersi entro 3 mesi dallo scioglimento del Consiglio e cioè non oltre 5 mesi dalle dimissioni volontarie del presidente. Ci sono gli esempi  in Abruzzi nel 2008, in Lazio e in Lombardia più recentemente. In base a questa logica le elezioni in Basilicata si sarebbero dovute tenere nella prima settimana di ottobre 2013. Ma la data fissata è il 17 e 18 novembre. Perché?

Poteri di Giunta e Consiglio – Inequivocabilmente con le dimissioni del presidente della Giunta si scioglie il Consiglio. Lo afferma sia il vecchio statuto della Regione e lo prevede, seppure non esplicitamente, la Costituzione.  Quando il Consiglio è sciolto occorre andare subito al voto e gli organismi esecutivo e legislativo devono limitarsi ad approvare atti necessari ed urgenti e atti di ordinaria amministrazione. Non possono, dunque, le funzioni di Giunta e Consiglio, essere genericamente prorogate senza la previsione di alcun limite sostanziale e procedimentale (previsione statutaria che in Basilicata non esiste per l’assenza del nuovo Statuto. E’ infatti principio costituzionale (accettato da tutti) che la prorogatio è punto di bilanciamento tra il principio di rappresentatività e quello della continuità delle istituzioni. Le leggi regionali o qualunque altro provvedimento amministrativo assunti al di fuori di questi stretti, precisi e vincolanti limiti è da ritenersi incostituzionale, illegittimo e fonte di danno erariale.

La Basilicata terra franca solo per le regole morali – Nonostante tutto, in Basilicata si procede come se nulla fosse accaduto. Dal 1 gennaio al 24 aprile la Giunta ha approvato 420 delibere. Dal 25 aprile al 25 maggio (in regime di prorogatio) le delibere approvate sono 116. Tra queste alcune lasciano il dubbio. Nella seduta del 14 maggio 2013, tra le altre, salta all’occhio la delibera numero 508: proroga del comando per 12 mesi di un noto personaggio alla segreteria del presidente della Giunta. Ma il presidente non è dimissionario? Ma non si deve andare al voto? Qualche perplessità la suscita anche la delibera numero 528 di modifica dei Piani dei corsi di formazione in medicina generale per la realizzazione del modulo didattico in Ecografia Generalista. Sono questi atti indifferibili ed urgenti?

Come se niente fosse – Intanto corrono certe voci. Sembrerebbe che l’Ufficio di presidenza del Consiglio continui a concedere contributi e patrocini alle associazioni. Sembrerebbe anche che lo stesso ufficio disponga comandi e atti in materia del personale. Se fosse vero, altro che indifferibili ed urgenti! Certo è che il vice presidente dimissionario del Consiglio è stato sostituito dal consigliere Franco Mollica. E’ risaputo che l’ufficio di presidenza era validamente costituito anche senza la nomina di Mollica. Che senso ha?

Lo scandalo nel silenzio – Intanto si sappia che i signori consiglieri regionali, con la legge numero 27 del 2012, si sono riconosciuti 4500 euro mensili esentasse di spese per l’esercizio del mandato. E’ la voce che sostituisce i rimborsi. Ma in questo caso niente giustifiche, niente da dimostrare. Tutto forfettario. Finalmente si mette fine alla tortura della rendicontazione. In soldoni, con questa modifica i Consiglieri guadagneranno molto di più, nonostante l’abolizione del vitalizio. La questione l’abbiamo affrontata qualche settimana fa, nel silenzio dei media e della politica.