Le pale eoliche a Matera e il conflitto di attribuzione

20 giugno 2013 | 22:29
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Le pale eoliche a Matera e il conflitto di attribuzione

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Così recita l’art 9 della nostra Carta Costituzionale. La tutela viene esercitata in concorrenza tra Stato, Regione e con attribuzioni amministrative per gli altri enti territoriali. Emerge, perciò come il ruolo della Soprintendenza  per i Beni  Architettonici e Paesaggistici abbia una funzione tale che l’eventuale opposizione non può esaurirsi con una normale conferenza dei servizi proprio perché, in caso di dissenso non sanabile, nasce un conflitto di attribuzione che è normato amministrativamente presso la presidenza del Consiglio dei Ministri e poi, eventualmente, in conferenza Stato-Regione; in veste  giurisdizionale presso la giustizia amministrativa e su questo il Consiglio di Stato si è già espresso con chiarezza a favore dello Stato e dei suoi organi. Per quanto è successo nella conferenza dei servizi tenuta il 16 Aprile scorso e che ha poi fatto scaturire la Delibera di giunta autorizzativa a realizzare il Parco eolico in contrada Matine di Matera è successo esattamente questo. Che si realizzi o meno è altro ed approfondiremo in altra circostanza.

Bisogna dare atto al Soprintendente ed ai suoi collaboratori di essersi mossi con professionalità e coerenza che non sempre capita ritrovare tra gli uomini della Pubblica Amministrazione. Anche per pressioni esercitate, tutto l’iter autorizzativo di ben 10 parchi eolici è pubblico ed accessibile a tutti. Scorrendo le varie conferenze dei servizi si riscontra come la predetta Soprintendenza abbia espresso pare favorevole solo per quattro di essi. Quello di contrada Matina è uno dei sei ma ce ne sono altri 5 che non hanno superato l’esame o il parere negativo è stato rigettato in conferenza dei servizi addirittura  dalla ditta presentatrice del progetto o alla Soprintendenza non è prevenuto il progetto emendato così come richiesto e perciò non è stata messa in grado di esprimere  alcun parere.

In tutti  questi 5 casi il parere, ovviamente, è stato favorevole da parte della conferenza dei servizi. Nominiamo rapidamente i progetti approvati con casistica appena illustrata: Dgr 556 in agro di Melfi per 10 aerogeneratori della potenza di 2,0 MW ciascuno, alle eccezioni dalla Soprintendenza risponde la società dice: generiche, irrituali e tardive, si procede; Dgr 558 in agro di Tolve per 6 aerogeneratori della potenza di 3,6 MW ciascuno, della richiesta di integrazione formulate dalla Soprintendenza non si tiene conto e si procede, parere favorevole; Dgr 596 in agro di Banzi e Genzano di Lucania per 15 aerogeneratori della potenza di 2,0 MW ciascuno, in questo caso la Soprintendenza si aggancia alle perplessità espresse dalla stessa Comitato Tecnico Regionale per l’Ambiente, non è sufficiente e si procede: parere positivo; Dgr 600 in agro di Genzano di Lucania 7 aerogeneratori della potenza di 3,3 MW ciascuno, questa volta è addirittura il Soprintendente  Arch. Canestrini ad esprimere parere sfavorevole abbondantemente motivato, si va avanti;Dgr 601 ancora Melfi qui siamo a 19 aerogeneratori per 2,3 MW,  alla Soprintendenza non viene consentito , sembra di aver capito, di esprimere parere, non si concede proroga e si va avanti.

Siamo certi che quello di Matera non resterà un caso isolato ed auspichiamo che si proceda in par misura per tutti e cinque i progetti appena elencati. Non resta che augurare un buono e proficuo lavoro!

                                                                                X Ambiente e legalità

                                                                                      Pio Abiusi