I mediocri, tipo il direttore del dipartimento di salute mentale

16 giugno 2013 | 20:54
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I mediocri, tipo il direttore del dipartimento di salute mentale

Liberateci dai mediocri. La tendenza generale della Basilicata è di fare della mediocrità la potenza dominante. Così, parafrasando Stuart Mill, possiamo definire l’attualità lucana. A scuola chi galleggia tra il sufficiente e lo scarso è considerato un mediocre. Ma nella nostra regione sono proprio i mediocri che comandano, che legiferano, che diventano “statisti”. Il loro potere misura la distanza che separa il talento dal successo. È un’equivalenza matematica. Quindi siamo nelle mani dei mediocri. Loro siedono su poltrone importanti. Producono danni ogni giorno. Ma non lo sanno, credono in se stessi. Qualcuno potrebbe sollevare un dubbio: ma perché se la nostra classe dirigente è così mediocre, non viene scalzata da gente migliore? Per rispondere, bisogna parafrasare Leo Longanesi: «Uno stupido è uno stupido. Due stupidi sono due stupidi. Diecimila stupidi sono una forza storica». “Una forza storica che sopperisce all’assoluta mancanza di qualità con la dimensione di un esercito dislocato ovunque e la sistematica emarginazione di chi può far ombra.  Uscire da un sistema così bloccato è difficile, anche perché selezionare una classe dirigente di qualità, richiede cura e tempo che né partiti né aziende sembrano disposti a prestare. Ma senza persone di talento attorno, anche potenziali leader finiscono ben presto per declinare in una sterilità rumorosa e ripetitiva, incapaci di rialzare la testa al di sopra della mediocrità che hanno coltivato.” Così scrive Maurizio Maugeri. Grazie collega. Tanto per fare un esempio di casa nostra, tra i tanti possibili, penso al direttore del dipartimento salute mentale dell’azienda sanitaria di Potenza. Da quando occupa quella sedia, non si capisce per quali meriti, la situazione nei servizi per la salute mentale, già grave per l’ignavia della politica, è peggiorata inesorabilmente. Alcuni giorni fa una paziente ospite in una casa alloggio di Potenza si è buttata dalla finestra. Un tentato suicidio di protesta. Perché protestava? Perché volevano trasferirla in un’altra struttura. Chi ha deciso che la paziente in questione deve fare i bagagli? In base a quali considerazioni mediche? Non si capisce. E’ grave la decisione assunta dopo il tentato suicidio: la signora non sarà più trasferita. Messaggio: se tenti il suicidio ottieni ciò che vuoi. Come faranno adesso gli operatori della struttura a spiegare alla signora che il suicidio non è la strategia migliore per ottenere ascolto? Al direttore del dipartimento di salute mentale dell’Asp chiedo un confronto pubblico affinché lei abbia la possibilità di dimostrare che il mediocre sono io. Decida il giorno, l’ora e il luogo. La stampa, tutta, è invitata. I cittadini anche. Se fossi in lei inviterei anche il politico di turno che la sostiene e il suo direttore generale. Magari il dibattito si farà più interessante se discuteremo anche, a tutto campo, del sistema dei servizi per la salute mentale in Basilicata. Non vedo l’ora di dimostrare i miei limiti e la mia assoluta ignoranza sulla materia. Non mi aspetto, dunque, la solita replica, ma la convocazione di un dibattito. Grazie.