“Diamola da bere ai petrolieri”

13 giugno 2013 | 16:43
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“Diamola da bere ai petrolieri”

Una legge speciale sul petrolio e contro le trivellazioni.  E’ quella che chiede il senatore lucano Vito Petrocelli del Movimento 5 Stelle che sta avviando un “percorso partecipato con esperti internazionali come la professoressa D’Orsogna ed il professor Ortolani che porterà a formulare  una proposta di legge ad hoc a tutela di acqua, aria e terra e per fermare le lobby petrolifere”. Una legge speciale sul petrolio dunque mentre “i petrolieri e i loro amici politici perforano in ogni direzione nel nostro sottosuolo, anche fino a 7 km di profondità. Usano molte sostanze chimiche, spappolano la roccia di scisto e con essa la serenità di intere comunità che dal suolo e dal sottosuolo ricavano la loro sussistenza quotidiana. Perforano dove meglio credono, – continua Petrocelli – senza alcun limite e controllo, anche vicino agli ospedali, nei corsi d’acqua, nelle aree di ricarica dei bacini idrici e delle sorgenti, nei centri abitati, lungo le faglie sismiche o nelle aree coltivate. Sceglie Scaroni, decide Passera, – denuncia caustico – permette Clini, promulga Romani, conferma Zanonato e il cittadino subisce senza nemmeno essere ascoltato e realmente ripagato dei danni accumulati.   Abolire quindi le royalties in ambito petrolifero che “sono la distrazione di massa, l’osso da litigarsi – prosegue – mentre loro ti devastano indisturbati il tuo futuro e che fermi gli effetti che l’attività estrattiva, altamente invasiva, provoca sull’aria, sul suolo, nel sottosuolo e soprattutto al ciclo dell’acqua e alla catena alimentare umana.” Ma non si tratta solo di petrolio. “L’acqua italiana – sottolinea Petrocelli – è, infatti, malata da tempo, e, nel tempo, da bravo malato terminale qual è, il suo stato di salute è andato peggiorando. L’Ispra nel 2013 ha denunciato che metà delle nostre acque sono avvelenate ma nel 1989, al tempo dell’atrazina nelle falde lombarde quando il grave inquinamento fu risolto per legge aumentando i limiti di tolleranza umana, non stava certo meglio. Il nostro bene primario lo troviamo condito con l’arsenico, con i fitofarmaci, con i nitrati e, chiaramente, con gli idrocarburi. Quando gli enti idrici o di controllo fanno analizzare l’acqua che entra nella potabilizzazione, ricercano ben 37 metalli pesanti, molti dei quali riconducibili alle attività estrattive.” Per Vito Petrocelli, membro della Commissione Industria al Senato, il “Movimento non può prescindere da alcuni punti cardine: la tutela del territorio, il rispetto di chi lo abita, il diritto alla salute, un diverso modello energetico ed economico – conclude – per il Paese, la scuola pubblica e per tutti, la fuoriuscita dal fossile e il no netto all’ incenerimento dei rifiuti e del nostro futuro”. A tal proposito martedì 25 giugno alle 9.30 nella sala Tatarella della  Camera dei Deputati a Roma si terrà il convegno dal titolo “Diamola da bere ai petrolieri” per una visione d’insieme sulla questione petrolio.