Al San Carlo giro d’affari da 250milioni di euro

24 giugno 2013 | 18:59
Share0
Al San Carlo giro d’affari da 250milioni di euro
Al San Carlo giro d’affari da 250milioni di euro
Al San Carlo giro d’affari da 250milioni di euro
Al San Carlo giro d’affari da 250milioni di euro

Un consiglio comunale potentino riunito in seduta straordinaria nell’auditorium dell’ospedale “San Carlo”, per discutere dei problemi e della realtà del nosocomio, quello che si è tenuto nella giornata del 24 giugno a Potenza.

Di ampio respiro è stato l’intervento del dg del “San Carlo” Giampiero Maruggi in apertura. “Quella del “San Carlo – ha affermato – è una azienda che ha già segnato i primi risultati positivi. Nonostante i tagli nei trasferimenti, siamo riusciti a chiudere il bilancio 2012 con 200mila euro di attivo. Non è stato facile abbattere il monte costi di più del 7% – un dato importante –  perché ho ereditato una situazione di buona amministrazione, in cui non c’erano sprechi o spese eccessive da tagliare. I numeri del “San Carlo” – ha precisato Maruggi – sono imponenti: io stesso, da potentino e da manager economico, ne ignoravo le dimensioni, i 13 ettari di superfice coperta, i 13mila interventi chirurgici all’anno, un giro d’affari di 250 milioni di euro. Ma oltre alla quantità c’è la qualità: le attività di ricerca, il polo universitario delle professioni sanitarie in accordo con la Cattolica di Roma. Sul tema della ricerca, con particolare orgoglio, ha dedicato un passaggio del suo intervento, per un annuncio importante: “abbiamo chiesto alla Regione Basilicata di consentirci di candidare la Reumatologia del San Carlo come Ircss intra-ospedaliero, uno dei pochi casi in Italia.

I certificatori di qualità che hanno ispezionato il reparto in questi giorni e che a breve rilasceranno il bollino blu alla nostra Reumatologia, ci hanno fatto i complimenti per i protocolli e per gli standard raggiunti, confermando il valore della nostra decisione.” Eccellenza dunque che abbraccia anche altri reparti: dalla cardiochirurgia, alla pediatria, che con la partnership del Bambino Gesù continua a crescere. Un altro esempio – ha continuato il dg – è il grande urologo lucano Gallucci che è tornato a Potenza e che ci accompagnerà nel percorso della nuova frontiera chirurgica, aiutandoci nell’attivazione della tecnica robotica. Va ricordato poi la cooperazione del team pancreas con il Policlinico di Verona, struttura di eccellenza europea, e con la New York University per gli impianti cocleari contro la sordità.  In merito alle liste di attesa Maruggi ha precisato che i valori medi sono ottimi e le sofferenze reali sono limitate e circoscritte. Quanto ai numerosi primariati scoperti, Maruggi ha distinto la questione su due livelli. Da una parte i limiti imposti al turnover non consentono di bandire tutti i concorsi necessari alle ricoperture dei primari pensionati, anche se il servizio è comunque assicurato da ottimi facenti funzione. Dall’altra la vera problematicità è l’insufficienza estesa di personale: di giovani medici, di personale sanitario, di personale amministrativo. 

Nel suo messaggio di saluto al consiglio comunale di Potenza, il direttore generale dell’Asp Mario Marra ha sottolineato il particolare rapporto che lega l’ospedale alla Azienda sanitaria provinciale: “normalmente, un’Asp nel capoluogo ha un presidio ospedaliero. Noi no. E perciò il San Carlo è al tempo stesso struttura di riferimento regionale ma anche presidio per la città di Potenza. L’AOR San Carlo ci fornisce prestazioni per i nostri utenti. E del resto tutto il sistema si regge su una forte collaborazione tra le aziende. Perché il sistema o si salva tutti insieme o tutti insieme periamo. E’ un esempio – ha precisato Marra – il ricorso che abbiamo presentato insieme al San Carlo contro il decreto campano che blocca la mobilità verso la Basilicata. Perché tagliando la specializzazione dell’oculistica colpiscono la forte attrattività che ha il dipartimento di Venosa”.  La parte conclusiva dell’intervento del dg dell’Asp è stato dedicato alla questione del poliambulatorio: “al Gallitello – ha proseguito – noi offriamo 180mila prestazioni all’anno, un’attività consistente che proseguirà. Stiamo ragionando con il San Carlo per realizzare un modello di presa in carico del paziente valorizzando le specificità della medicina territoriale e ospedaliera, che è una cosa di cui si parla da 25 anni, ma che si fatica a concretizzare. Per il resto – ha concluso Marra – oltre alle attività ambulatoriali in città l’Asp lavora molto sulle campagne di prevenzione, che non sono solo gli screening che  ci vedono all’avanguardia in Italia ma anche le campagne sugli stili di vita, ad esempio dei giovani”.