“Ora serve un progetto per la Lucania”

3 maggio 2013 | 18:44
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“Ora serve un progetto per la Lucania”

“Che una giunta regionale cada non su un nodo politico o amministrativo irrisolto, ma sulle miserabili, seppur presunte ed esclusivamente da accertarsi in via giudiziaria, piccole gesta di abuso quotidiano rivela d’altronde che il tema di un progetto reale per questa terra, in sostanza ciò che legittimamente ci si attenderebbe dalla politica, passava e passa in secondo piano”. E’ quanto afferma in una nota Miko Somma, segretario regionale di Comunità Lucana in merito alle vicende politico giudiziarie che in questi giorni stanno investendo gli scranni del parlamentino lucano. Sulla “rimborsopoli” in salsa lucana per Somma “oggi non c’è tempo per analisi socio-antropologiche di nuovi familismi amorali o per ‘batmanesimi’ alla lucana, oggi è tempo di progetti per ridare fiato e speranze a questa regione in visione dell’ormai prossima, anticipata scadenza elettorale, dove proprio in mancanza di questi si rischia, tanto per citare il compianto Gesualdo Bufalino, uno sterile confronto senza vie d’uscita tra ‘gli imbecilli che vogliono cambiare tutto ed i mascalzoni che non vogliono cambiare nulla’. Se è vero come è vero – continua Somma – che le preoccupanti forme di azioni decretative che contraddistinsero il precedente governo segnatamente alle materie di concorrenza tra stato e regione  tra cui materie energetiche e grandi reti infrastrutturali da un lato e accorpamenti in macro-regioni che furono impediti dalla precipitazione elettorale dall’altro, ebbene ritroviamo oggi questi progetti integri nel lavoro dei cosiddetti saggi che in un governo a forte tutela presidenziale viene posto a linea guida. Ed incrociando questi dati di fatto, che limitano le potestà regionali, alla Strategia Energetica Nazionale, il gioco prospettato e progettato per questa regione è presto fatto e riassunto nell’obiettivo di arrivare presto ad estrarre circa 450.000 barili/giorno di petrolio ed una quantità al momento imprecisata di gas dal nostro sottosuolo. Ora pensare che queste dinamiche non abbiano un loro innesto nelle prossime elezioni regionali è – prosegue il segretario di Comunità Lucana –  o sarebbe il frutto di una pubblica opinione avvelenata più dal contesto di ruberie in cui sacralizzare uno sdegno ormai cronicizzato verso l’intera classe politica che dalla preoccupazione per la mancanza del progetto politico a contrasto del sacrificio di una terra in nome di un malinteso interesse nazionale”. Per Somma infine bisogna ritrovare un “minimo comune denominatore” un “terreno condiviso sul quale le forze politiche intendono combattersi lealmente ponendo l’interesse supremo della regione a delimitazione di una loro azione di programma che ora più che mai non può o deve mancare, pena una dissoluzione dell’entità regionale che deve essere contrastata con ogni mezzo.” Per questo conclude “Comunità Lucana farà ancora la sua parte anche ripensandosi in formule inedite e nel caso facendo il passo indietro che la serietà del tema impone ai singoli, mettendo a disposizione il suo programma, come base comune sul quale costruire il dialogo laico, sereno e maturo con coloro che sono interessati al bene comune di una regione e non al bene privato di una parte. Ora serve un progetto Lucania.”