Da discarica a parco. Così si trasforma la città





Prosegue nell’ambito del progetto denominato “Quartier generale” l’idea di riqualificazione dei rioni del capoluogo che il “Comitato 13 Ottobre” sta portando avanti fattivamente. La lente d’ingrandimento è puntata sull’asse territoriale di Rione Lucania – Parco Tre Fontane dove tra i problemi più sentiti dalla popolazione residente, sottolinea il comitato, c’è quello relativo ad uno spazio dove praticare attività sportive salutistiche all’aperto e la questione connessa con il quotidiano esercizio degli animali domestici da compagnia. “Si è pensato – affermano i promotori – di mettere sotto la lente di ingrandimento la zona che i ‘cani di nessuno’ hanno eletto quale terreno dove riunirsi: l’area che si trova esattamente sotto il viadotto che collega il rione Francioso a Rione Lucania-Parco Tre Fontane, spesso relegata a discarica di materiali di vario genere e comunque lasciata all’incuria.” L’idea progettuale elaborata dal “Comitato 13 Ottobre” parte da una completa rivisitazione dell’area, non limitando l’intervento solo alla zona riservata ai cani ma allargando la prospettiva fino alla creazione di un mini parco urbano, fruibile da tutti gli abitanti, e caratterizzato da un forte accento eco-sostenibile ed energeticamente autosufficiente. L’area interessata dalla presente riqualificazione, poi, è baricentrica rispetto a tre rioni: rione Lucania, rione Francioso e, appunto, Parco Tre Fontane. Alla luce di ciò il progetto prende il nome di “Parco dei Tre Quartieri” nato con lo scopo di garantire un’oasi di verde attrezzato per gli oltre 5 mila abitanti dei tre rioni . “L’area interessata – proseguono – è stata attrezzata predisponendo nella parte a valle un’area sgambettamento animali ‘pet area’ e il percorso salute; nella parte a monte è stata predisposta un’area servizi igienici, area parcheggi e area ristoro; sotto l’impalcato del ponte è stata ricavata un’area sportiva attrezzata con pareti e strutture per arrampicate. Completa l’intervento un’area destinata ad un target più giovane con strutture meno complesse per l’arrampicata ed un percorso avventura con ponte tibetano. La logica del percorso salute – precisa il Comitato in una nota – dal quale è partita l’idea complessiva del parco, è stata ipotizzata per qualunque tipo di utilizzatore, ovvero sia utente giovane, sia per persone più avanti con l’età, e sia, soprattutto, per i disabili, avendo previsto una pendenza del tragitto inferiore all’8% e con soste attrezzate in piano ogni 250 mt. circa che fungono anche da collegamento tra i vari percorsi del tragitto. Il percorso prevede inoltre un tracciato tattile per i non vedenti / ipovedenti. I bagni pubblici – concludono – sono stati previsti nella parte superiore del tragitto, al di sotto del viadotto stradale e ricavati sfruttando lo spazio posto tra i contrafforti dei muri d’ala.”