Vittoro Prinzi, Idv, interviene su viabilità provinciale

14 aprile 2013 | 10:41
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Vittoro Prinzi, Idv, interviene su viabilità provinciale

“La mobilitazione delle comunità locali dei comuni dell’area sud, con in testa i sindaci, per rompere l’isolamento viario attraverso il completamento della Serrapotina, è diventata il simbolo di una battaglia che va rilanciata ad ogni livello, politico ed istituzionale, sul tema delle infrastrutture di cui l’intero territorio provinciale ha bisogno e che sono, in primo luogo, strade”. E’ il commento del consigliere provinciale di Potenza Vittorio Prinzi (IdV) per il quale “va sgombrato ogni equivoco sul ruolo della Provincia che da sola non ce la può fare. Anzi, i sindaci sanno bene che al trasferimento di migliaia di chilometri di strade statali, da sempre gestite dall’Anas, non ha fatto seguito il trasferimento dei finanziamenti necessari almeno a garantire l’ordinaria manutenzione e i salari al personale impegnato in lavori lungo le nostre arterie provinciali. Le fonti di finanziamento pertanto – continua Prinzi – vanno individuate, per quanto riguarda la Regione Basilicata, nei programmi di spesa comunitaria con la definizione di quello del prossimo sessennio 2013-2020, con una scelta oculata di priorità tra i progetti del Programma Fesr che sinora ha previsto troppa spesa per beni cosiddetti immateriali, e nella concertazione con Governo e Parlamento perché non mancano azioni e misure da parte degli ultimi due governi nazionali, sono mancate invece le risorse. Qualcuno – evidenzia ancora il consigliere di IdV – ha a lungo coltivato l’illusione che le royalties del petrolio potessero rappresentare quel “pozzo di San Patrizio” da cui attingere per ogni evenienza. A parte il blocco dei soldi per effetto del Patto di Stabilità, un centinaio di milioni di euro l’anno non possono bastare mentre il Memorandum d’Intesa con il precedente Governo Berlusconi che conteneva progetti di infrastrutture da finanziare non ha mosso un solo passo. Nel caso della Serrapotina dopo la manifestazione popolare diventa necessario un tavolo tecnico-politico-istituzionale con la partecipazione di tutto il sistema delle autonomie locali e gli enti responsabili per definire un crono programma a breve e medio termine di interventi da compiere e sbloccare una situazione che perdura da troppi anni. Non ci possono essere comunità locali di serie A e di serie B: tutte hanno gli stessi diritti, primo fra tutti quello di collegamenti rapidi sul territorio per raggiungere sedi di servizi civili essenziali. Altrimenti non è pensabile un  futuro nell’area del Serrapotamo come per tanti piccoli paesi delle aree più interne”.