Un comitato di saggi anche per De Filippo

3 aprile 2013 | 13:08
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Un comitato di saggi anche per De Filippo

Mutuare ciò che sta accadendo a livello nazionale in salsa regionale. E’ questo in sintesi ciò che auspica Giuseppe Potenza della DC-Libertas per uscire dalla fase di stallo in cui è impantanata la politica lucana. “Per aiutare De Filippo – si legge in un comunicato – ci vuole un Comitato di Saggi. La situazione è nota: il Governatore non riesce a venirne a capo per veti, contro-veti incrociati e soprattutto perché in Consiglio Regionale, dopo lo ‘tsunami’ del 24 e 25 febbraio scorsi, più che partitini e super gruppo misto ci sono singoli consiglieri che non hanno un partito di riferimento e pertanto rispondono solo a logiche personali con disegni di carriera personale.” E allora si chiede Potenza perché non prendere in prestito l’idea del Presidente Napolitano?  “La riuscita e quindi l’efficacia dell’idea da perseguire è però legata all’individuazione dei ‘saggi’ perché altrimenti sarebbe una camuffata riedizione dei tavoli. Si tratta di individuare personalità di aree politico-culturali e di sensibilità civile che potrebbero realmente dare un apporto aggiuntivo al disegno di cambiamento che De Filippo ha in mente e tiene solo per sé o al massimo condividendolo con il suo segretario Speranza che, al contrario, ha la testa in ben altre faccende nazionali.”  Secondo Giuseppe Potenza i saggi made in Lucania “possono invece prestare alla politica regionale quella programmazione che  è andata sbiadendosi da anni e tra l’altro aiutarla a ricomporre le troppe guerre tra poveri che si stanno scatenando sui territori, di cui l’ultima tra i sindaci della Val d’Agri ‘accapigliati’ per una manciata di posti di lavoro è l’esempio più clamoroso. Per il Governatore – conclude Potenza -sarebbe soprattutto una bella smentita alla tesi, sempre più diffusa e sicuramente non positiva per la sua immagine, secondo la quale confonderebbe gli ampi poteri che gli sono assegnati con il confronto e l’ascolto, strumenti di democrazia e partecipazione, entrambi insostituibili.”