Nuova giunta, magistratura non detti i nomi

11 aprile 2013 | 17:38
Share0
Nuova giunta, magistratura non detti i nomi

“La classe politica e quella dirigente della nostra regione non può consentire che sia la magistratura a dettare al presidente De Filippo i nomi della nuova Giunta.” A sostenerlo è il segretario regionale della DC-Libertas, Giuseppe Potenza, per il quale “occorre uno scatto di orgoglio perché non si confonda la legittima esigenza di legalità con il giustizialismo facile, fatto di demagogica e populistica contrapposizione a tutto quanto rappresenta quella che nel comune parlare dei grillini è ‘casta’.” Per il segretario “anche il centrodestra, proprio perché colpito dalla sentenza politica con il suo uomo più rappresentativo dei principi di moralità ed eticità, deve far sentire la sua voce ed incoraggiare il presidente a procedere, al di là ovviamente della posizione di opposizione sul programma ma che non può essere in alcun modo pregiudiziale sui nomi.” Potenza in ogni caso invita “a non rinviare scelte per evitare soprattutto che il vento del sospetto, misto al pettegolezzo che appartiene al dna della nostra gente, possa prevalere sulla buona politica” Il segretario della DC-Libertas ammette di “non avere alcuna difficoltà a sostenere pubblicamente di conoscere personalmente tre dei quattro politici condannati”, accorrendo in loro difesa. “Nardiello è stato da sempre, – sottolinea – sin dal mio primo agire politico a Ruoti un tenace avversario politico al quale non ho mai fatto sconti ma del quale riconosco la formazione berlingueriana fondata sulla ‘questione morale’ che, non a caso, a Ruoti gli ha attribuito tra la comunità locale l’appellativo di ‘Berlinguer ruotese’. Di Mattia sottolineo – continua – la disponibilità a raccogliere ogni sollecitazione venuta dalla DC per la tutela dei più deboli, a testimonianza di una sensibilità che non ammette privilegi personali, come per Mollica riconosco – conclude Potenza – un impegno prima di tutto civico, senza risparmio di energie, e per questo il silenzio che proviene in queste ore dall’Udc è a dir poco ingeneroso se non ascrivibile ad interessi personalistici.”