Nessun taglio all’intervista di Raffaele Vita

8 aprile 2013 | 15:41
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Nessun taglio all’intervista di Raffaele Vita

Nero d’Italia è un documentario in cui racconto le immagini, le emozioni e le sensazioni che ho vissuto, viaggiando per la Basilicata. Non è solo un’inchiesta giornalistica, ma è molto di più, è una fotografia di una regione e delle contraddizioni che convivono in questa regione. Nel lavoro sono raccolte le esperienze personali di chi vive accanto alle trivelle. Là dove, la presenza delle compagnie petrolifere, anziché migliorare, ha peggiorato la qualità della vita dei cittadini lucani.

Il primo problema che sollevo è quello della disoccupazione, in una terra dove i pozzi sono stati costruiti accanto alle abitazioni dei contadini. Poi, c’è l’inquinamento. Non si tratta di una valutazione personale, ma di una considerazione oggettiva, certificata dalle analisi eseguite dall’Arpab e da privati cittadini.

Quello pubblicato su internet è un trailer. Il lungometraggio, infatti, sarà in vendita in dvd solo a Luglio 2013 e verrà video proiettato in Basilicata, gratuitamente, nei primi giorni di Maggio (data ancora da definire). Come per ogni trailer è stata fatta una scelta delle frasi e delle immagini che potevano raccogliere il senso complessivo dell’opera. Così è stato fatto con le dichiarazioni di Raffaele Vita, il direttore dell’Agenzia.

Nel comunicato stampa il dott. Vita attacca pesantemente il mio lavoro e la mia professionalità. Purtroppo, lo fa con argomentazioni sbagliate e scorrette. Innanzitutto, perchè lo stralcio della sua intervista è riportato nel trailer senza alterazioni, per intero, semplicemente. La sua è una risposta alla domanda: “nelle acque del Pertusillo sono state trovati trovati idrocarburi e metalli pesanti, cosa ne pensa?”. Inizia dicendo che i metalli pesanti sono presenti naturalmente nelle acque (dando così LUI una informazione inesatta agli spettatori). Alla mia obiezione che “l’alluminio (ad esempio nda) non è una sostanza che naturalmente si trova nelle acque”, il dott. Vita ha risposto con quello che si sente nel trailer del documentario. Le sue affermazioni si commentano da sole. Non ci sono tagli o manomissioni, purtroppo per lui.

Il comunicato stampa che l’Arpab ha inoltrato questa mattina, è l’ennesima dimostrazione dell’atteggiamento che una certa politica e certi dirigenti hanno nei confronti di noi giornalisti (e della situazione della stessa Basilicata).
Si continua a ripetere che vengono estrapolate frasi inesatte, si continua a mettere in discussione il modo in cui si lavora. Sarebbe stato meglio avere una risposta del direttore nel merito di quanto affermato. Invece, questa risposta chiaramente non c’è stata. Il direttore ha preferito sorvolare sul contenuto della sua intervista, piuttosto che commentarne i contenuti.

Si è detto che l’informazione data in questo trailer è parziale, che è più facile per un giornalista prendere piccoli stralci di interviste. Il dott. Vita non sa, evidentemente, che nel documentario la sua intervista è riportata integralmente. Lì i cittadini avranno la possibilità di ascoltare tutte le sue risposte. In quell’occasione gli spettatori potranno fare tutte le considerazioni in merito a quanto è stato detto e affermato. Solo allora il direttore avrebbe il diritto di accusarmi di aver manomesso le sue risposte. Sebbene, come è stato già detto, quanto riportato nel trailer è privo di tagli e questo lo può vedere chiunque.

Ad ogni modo, la sua difesa, mi fa pensare di aver lavorato nel modo giusto e di aver ottenuto il risultato che volevo: raccontare il modo in cui le istituzioni trascurano i problemi della Basilicata. Sì, perchè nel comunicato stampa non c’è una sola parola che vada oltre attacchi ingiustificati alla mia professionalità e al modo in cui ho lavorato. Non ci sono considerazioni sui contenuti dell’intervista. Eccetto la citazione inutile di decreti legislativi che tutti conosciamo.

Valeria Castellano, giornalista autrice di Nero d’Italia