Monticchio. Punto e a capo

10 aprile 2013 | 12:13
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Monticchio. Punto e a capo

Monticchio. Non è semplice parlare di Monticchio. Si può essere banali e ripetitivi. Si può essere originali. Si può essere, tuttavia, anche incisivi. Sono decenni che si tenta di sviluppare il tema della valorizzazione di questa perla in considerazione della sua valenza storico-artistica e paesaggistica. Sono decenni che si propongono idee, progetti. Sono decenni che non si trovano soluzioni. Occorre ripartire da una consapevolezza: Monticchio appartiene all’umanità e saremmo colpevoli se non adottassimo tutte le iniziative possibili per trasmettere ciò che una terra così preziosa è stata capace di dare. “La natura non fa nulla di inutile”

Non vorremmo, parafrasando un celebre scrittore americano, essere ricordati per quello che non abbiamo fatto! Il paesaggio, l’ambiente naturale, è un patrimonio troppo prezioso per lasciarlo all’iniziativa, anche se lodevole, del singolo; allo stesso tempo senza la convergenza di intelligenze, attenzioni, aspettative e co-investimenti, ogni intervento pubblico sarà sempre sottoutilizzato o meno efficace rispetto a quanto si presuppone essere la sua potenzialità. Occorre impostare un percorso che non sia una semplice agenda di progetti, ma l’esito di un vero percorso di ripensamento e slancio del territorio!

Occorre superare la programmazione settoriale e puntuale e dare vita ad uno strumento di supporto alla costruzione progressiva di una visione e di un progetto comune e non un documento o patto chiuso. La soluzione non è originale. Ma è arrivato il momento. Occorre un legge specifica per Monticchio.

Non un programma speciale. Nemmeno una nuova e rinnovata definizione di meta turistica. Monticchio è già tutto questo! “Accessibilità, mobilità, costi di soggiorno, qualità delle strutture ricettive, condizione dell’offerta turistica e culturale, cartellone degli eventi, valorizzazione degli asset turistici distintivi: su tutti   questi aspetti decisivi occorre una politica regionale che supporti Monticchio  a superare quegli handicap che ne limitano fortemente le potenzialità nel mercato turistico”. É vero che servono finanziamenti pubblici, ma il problema non sono, solo,  i finanziamenti pubblici. Occorre superare alcune questioni, quali: ripensare ruoli e modalità dell’azione pubblica nel governo urbano e territoriale; ripensare la partecipazione pubblica nei processi di governance; sperimentare approcci alternativi nel processo di costruzione di piani, politiche, progetti; avviare processi di autorganizzazione delle soggettività locali; sperimentare forme di finanziamento alternativo all’intervento pubblico, si pensi al leasing costruendo o,  alla possibilità di sostituire, in parte, i contributi pubblici con misure alternative, come  i beni in permuta, la gestione delle opere connesse, le aree edificabili da valorizzare, gli sconti Irap e Ires spalmati in più anni; sperimentare nuovi segmenti di mercato turistico: turismo lavorativo e co-working.

Nel frattempo, partiamo, dalle cose possibili ed immediate. La prima: la scorsa estate il Grande Spettacolo dell’Acqua nell’oasi naturalistica del Lago di San Pietro di Monteverde sulla vita di San Gerardo Maiella ha dovuto anticipare la chiusura della stagione per via di un aumento della riserva idrica destinata alla regione Puglia. Uno spettacolo nato nel 2006 da imprenditori intelligenti che ha registrato un grande successo con punte di 3000 spettatori a sera. È possibile pensare di spostarlo a Monticchio? Per evitare la ghigliottina che  pende su ogni stagione troppo calda? E perché no? È possibile pensare alla storia di San Michele con il suo intreccio storico ambientale, archeologico, etnoantropologico. Il regista Gianpiero Francese potrebbe, anche qui, accompagnarci per un altro viaggio emozionale?

La seconda: lo scorso 19 gennaio, con la presentazione degli elaborati, si è concluso il bando di concorso “Comunicare il Paesaggio”. Un’idea nata dalla condivisione dei soggetti istituzionali e non del partenariato pubblico-privato Piot Area nord di concentrare gran parte delle risorse sugli interventi per Monticchio. Un cambio di strategia. Non promozione turistica a breve termine. Ma promozione turistica territoriale. Purtroppo ci si è fermati alla sola premiazione. I lavori nella Badia di San Michele non hanno permesso “la partecipazione” dei cittadini. D’altronde nessun comune, finora, si è offerto ad ospitare l’interessantissima mostra dei lavori. Eppure si tratta, in molti casi, di proposte che prevedono, dati i tempi, una scala media di investimenti non eccessiva! Non perdiamo altro tempo! Costruiamo dal basso una proposta legislativa. Avviamo la discussione.