L’impudicizia dei lestofanti non è più digeribile

22 aprile 2013 | 22:43
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L’impudicizia dei lestofanti non è più digeribile

Certa politica è indigesta. In queste settimane si è parlato molto. Governo, intese, accordi, presidente, crisi. Tutti hanno preso la parola, in piazza, sui social network, al bar. Il popolo logorroico si è dato alla pazza gioia Lo sport nazionale preferito, parlare, ha tenuto banco in ogni luogo. Come al solito, tutti esperti di politica, di economia, di finanza. Tutti costituzionalisti, statisti con la soluzione in mano. E’ un segno vivo della democrazia, per carità. E’ vitale, oltre che opportuno, un popolo che parla, che litiga a cena per causa della politica, che trasforma i bar in un ring di opinioni. Un popolo che si esprime sul web o nei giardinetti. Ma quando a parlare, non è mio padre pensionato, o quell’amico artigiano incazzato con Equitalia, o quella signora che soffre per il figlio disoccupato, le cose cambiano. Ho assistito ad olimpioniche performance di disonestà intellettuale da parte di taluni personaggi. Gente che ha amministrato la cosa pubblica in Basilicata per decenni, distruggendo ogni cosa, prende la parola alla prima occasione per esprimere, dall’alto della propria bassezza, opinioni banali.  Direttori di enti sub regionali, che non sanno fare la “O” col bicchiere, hanno preso la parola su Prodi, Napolitano, sulle prospettive del Paese, sulle strategie per dare un Governo all’Italia.  Indagati per truffa, gentaglia che ha sperperato risorse, uomini che hanno arricchito se stessi sulle spalle della gente, hanno preso e continuano a prendere la parola presentandosi come verginelle della politica. Scudieri e vassalli che hanno distrutto territori, umiliato persone, millantato credito, esercitano il diritto di parlare per evitare il dovere di pensare.  Gente che, senza la mala politica, non avrebbe nemmeno avuto i titoli per fare l’impiegato del catasto. Spaventapasseri che parlano, parlano, senza pudore né dignità. Mentono alla pubblica opinione e a se stessi, sapendo di mentire. Queste persone dovrebbero avere la decenza di stare in silenzio. Gli scudieri si ergono a uomini politici, i vassalli credono di essere statisti. Ma noi sappiamo che gli uni e gli altri hanno impoverito la Basilicata. Sono, o sono stati, tra i banchi del Consiglio regionale, in Giunta, nei consigli di amministrazione dei consorzi industriali, degli enti sub regionali, nei consorzi di bonifica, nelle aziende delle holding dei partiti foraggiate con i soldi pubblici. L’impudicizia manifestata da questi lestofanti, sui giornali e sui social network, non è più digeribile.