Il partito del mattone si riconverte
E’ servita la lezione impartita con la presentazione del piano strategico, è stata infatti un colpo mortale per il partito del mattone. Dopo che è stato ribadito a chiare lettere: Consumo del suolo= Zero e dopo che è stato affermato con forza : Riciclo, Riduco, Riuso- chissà cosa significano, specie se declamati in inglese, che è più “altisonante”. Il partito del mattone si è ritirato in buon ordine, non dopo, però, aver spuntato in un prossimo futuro 65 ettari per la lottizzazione di S. Francesco, “solo” 22 permessi a costruire a valere sul piano Casa 2 e i 42 alloggi di Via Dante rivenienti della “delocalizzazione” del mulino Alvino. Questi, non contano, perché, sono benedetti dall’INU, benedizione che vale molto più di quella papale.
Il partito del mattone si è riconvertito ed intende dedicarsi al “business dei rifiuti”. Non è una novità, gli affari, spesso illeciti nel nostro paese, si sono sempre divisi tra il mattone ed i rifiuti. Matera ha una discarica, che ipotizzando possa arrivare a morte naturale, cosa molto poco probabile, avrebbe vita per un altro anno, la cui capienza supera di poco i 20 mila metri cubi.
Era l’autunno del 2010 quando il buon Sindaco Adduce in occasione delle vivaci manifestazioni messe in atto dagli abitanti di Borgo La Martella, assicurò che i rifiuti di Potenza si sarebbero dovuti ricevere perché l’ordinanza commissariale non poteva essere disattesa ed ebbe ad assumere formale impegno. E’ stato avviato nella CHIAREZZA il percorso che porterà nel giro di pochi anni a chiudere definitivamente il sito di La Martella, così ebbe a direed infatti mantenendo fede agli impegni e senza che nessuno glielo chiedesse, il Sindaco Adduce, ha presentato un progetto di ampliamento della stessa per oltre 200 mila metri cubi, il che significa che quella discarica potrebbe essere operativa per altri 10 anni. Con buona pace dei residenti di La Martella, trattati come sudditi e non come cittadini.
Non ci soffermiamo sull’insalubre progetto perché è incongruo e non realizzabile visto il pessimo stato di salute della discarica della Martella, a breve faremo un aggiornamento sullo stato dell’arte. Il solo fatto di aver speso risorse pubbliche per le spese di progettazione è un fatto deprecabile e dimostra la poca attendibilità di questa amministrazione e di come mantenga fede agli impegni assunti nei confronti dei cittadini. Sorge il fondato sospetto che il rimpasto estivo, sia servito oltre che ad autorizzare le speculazioni edilizie, sulle quali tanto si è discusso, e anche servito per giungere a proficui accordi con i signori delle discariche e fare, così, buoni affari a spese della collettività. Al peggio non c’è mai fine!
Associazione Città Plurale – Matera