Giudice di pace, il tempo sta per scadere

23 aprile 2013 | 12:20
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Giudice di pace, il tempo sta per scadere

“L’ennesima iniziativa dell’Anci nazionale per l’avvio di un tavolo ANCI-Ministero della Giustizia sul problema che riguarda la chiusura delle sedi distaccate dei tribunali e dei Giudici di Pace e quindi per contribuire a realizzare le condizioni per tenere aperte tali sedi giudiziarie, scaricando di fatto sui Comuni i problemi gestionali che ne discendono, va nella direzione indicata da tempo dal consiglio provinciale di Potenza per scongiurare la soppressione di una ventina di uffici di giudice di pace nella nostra regione”. E’ quanto sottolinea il consigliere provinciale di Potenza Vittorio Prinzi esprimendo “pieno sostegno all’azione attivata dall’Anci in quanto la Giustizia non è una funzione propria dei Comuni ed è compito dello Stato assicurarla con un servizio efficiente per i cittadini.” Anche per quanto riguarda l’Ufficio del Giudice di Pace di Viggiano la soluzione del Ministero Nel mettere in guardia sulla scadenza ravvicinata fissata al 29 aprile prossimo per l’attività dei Giudici di Pace che figurano a rischio nell’elenco del Ministero, il consigliere provinciale evidenzia  “gli effetti fortemente penalizzanti che produrrebbe l’accorpamento di tutte le questioni di competenza del giudice di pace di ben nove uffici, tra l’altro di un’area così vasta che va dall’Alto Bradano alla Val d’Agri, alla sede unica di Potenza. Ad esempio, chiudere le sedi di Viaggiano e Marsiconuovo – aggiunge Prinzi –comporta una giustizia negata per migliaia di cittadini che non tiene minimamente conto delle specificità del nostro territorio, delle distanze notevoli di molti uffici periferici dal capoluogo”. Nel sottolineare che “l’ufficio del giudice di pace è competente a giudicare controversie civili e penali che, anche se di valore limitato, misurano il livello di giustizia nel nostro Paese”, il consigliere afferma che “lo spostamento di tutte le questioni di competenza del giudice di pace alla sede di Potenza costituirebbe giustizia negata per migliaia di cittadini.” Prinzi “ritiene utile un vertice istituzionale per verificare la fattibilità della strada perseguita in altre parti del Paese: i Comuni e gli enti locali attualmente sede di uffici di giudici di pace potranno evitare la soppressione delle sedi facendosi carico, anche in forma associata, delle spese di funzionamento e di attività, compresa la messa a disposizione del personale amministrativo necessario alla gestione dell’ufficio. Dunque il tempo sta per scadere –conclude – e ottenere comunque una proroga mi pare un obiettivo prioritario”.