Falsi rimborsi. Chi doveva controllare ha controllato?

27 aprile 2013 | 17:42
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Falsi rimborsi. Chi doveva controllare ha controllato?

Sembra, a leggere le cronache giudiziarie di questi giorni sulla questione rimborsi gonfiati alla Regione Basilicata, che il consigliere regionale può spendere e spandere senza limite alcuno. E invece non è così

Il regolamento regionale prevede verifiche sull’effettiva coerenza delle spese di rappresentanza. Del resto anche il gip, nell’ordinanza con cui ha motivato arresti e divieti di dimora, specifica che il controllo dei vertici è mancato. Un riferimento normativo che regola la materia dei rimborsi esiste ed è tracciato dal Disciplinare avente ad oggetto: “Determinazione delle tipologie di spese ammissibili con il contributo di cui all’art. 11 della L.R. n. 8/98 e s.m.i. ed alle modalità di documentazione delle spese sostenute con il contributo medesimo”. Revoca Deliberazione Ufficio di Presidenza n. 357 del 25/09/2000“.

L’ATTIVITA’ POLITICA CHE TUTTO GIUSTIFICA. L’articolo 3 del Disciplinare individua le spese rimborsabili Spese di segreteria e rappresentanza“, il successivo articolo 4 elenca le “Spese ammissibili/non ammissibili“. Due norme che però lasciano spazio a mille diverse interpretazioni di cui siamo certi un buon avvocato saprebbe far tesoro. Perchè se è vero che quasi sempre le spese devono essere finalizzate ad attività o incontri politici è abbastanza difficile circoscrivere il concetto di attività politica. Il più delle volte si va “a fiducia”. La fiducia però dovrebbe traballare quando il “ristoro” per impegno politico avviene in un hotel di Cap Ferrat o di Nizza. O in un hotel a ore. In questi casi fidarsi è bene non fidarsi è meglio. Per l’albergo a ore, un piccolo sospetto, che sia uno, deve pure venirti a te che controlli, o no?

IL CONTROLLO CHI LO FA? E a proposito di controlli c’è l’articolo 6 del Disciplinare sulle spese sostenute dal consigliere. Qui la norma ci sembra molto più chiara.  VISTA la Deliberazione dell’Ufficio di
Presidenza n. 357 del 25/09/2000 avente ad
oggetto: “Art. Il L.R. n. 8/1998 – Regolamento
di disciplina delle modalità di documentazione
ed erogazione del rimborso spese nonché
le tipologie delle spese ammissibiliReL’artic
L’Ufficio competente del Dipartimento Segreteria Generale del Consiglio effettua, annualmente, i controlli, sui rendiconti dei consiglieri. Il controllo si effettua entro 60 giorni dalla data di scadenza della presentazione del rendiconto di cui al precedente art. 5 . l rendiconti sono approvati dall’V. d. P. con deliberazione entro il 30 giugno di ogni anno. Per la verifica della regolarità dei rendiconti l’Ufficio preposto può chiedere ai consiglieri chiarimenti o documentazioni contabili integrative. Ove non risulta adempiuto l’obbligo di deposito della rendicontazione ovvero emergano altre irregolarità, l’Ufficio preposto al controllo dispone la sospensione del contributo di cui all’art. 2 del presente regolamento indicando un termine per la regolarizzazione che non può essere superiore ai trenta giorni. Ad avvenuta regolarizzazione l’Ufficio preposto dispone la riattivazione della erogazione del rimborso effettuando i relativi conguagli. I controlli riguardano: spese ammissibili di cui all’art. 4 del presente disciplinare; docunentazione probante fornita ai sensi degli articoli precedenti; rispetto delle percentuali di spesa. Le somme relative alle spese non ritenute ammissibili si considerano non utilizzate e pertanto vanno recuperate nella prima mensilità utile successiva alla data di ultimazione dei controlli”.

E SE IL RIMBORSO SCATTA AUTOMATICO? Se controllo viene fatto, io “controllore” che leggo su uno scontrino “mini orsetto euro 5.90”, oppure leggo cifre maggiori per presunte attività politiche all’estero con familiari e amici al seguito (leggi pure gite di famiglia), o ancora “albergo a ore per due persone” un qualche approfondimento devo pur farlo quantomeno per verificare se quelle persone erano titolate, se quei viaggi all’estero erano “attività politica”. A meno che l’erogazione del rimborso sia automatico. Ma il regolamento mette dei paletti. Quiindi chi doveva controllare quali controlli ha fatto?

ALLORA DIAMOCI UN TAGLIO. Morale della favola: qualcuno avrà pure “approfittato”, ma qualcun altro glielo avrà pure permesso chiudendo un occhio e magari tutti e due. Quanto ai rimborsi ammissibili, il regolamento che li disciplina è di manica troppo larga, sembra quasi fatto apposta per lasciare ampio margine di manovra al conducente. Però siamo seri . Passi il buffet a margine di un incontro politico o il rimborso chilometrico e di soggiorno per comprovata attività politica, ma diamoci un taglio. Se tu consigliere vai a Roma, un panino con il salame, con quello che guadagni a fine mese puoi pure comprartelo di tasca tua. Così come l’orsetto se hai improvvise carenze d’affetto. E che diamine! Poi non meravigliatevi di fronte ai “giudizi cattivi” della gente che con questi chiari di luna non può permettersi nemmeno di comprare il pane. Figuriamoci il salame!