Duro intervento del consigliere regionale Navazio

16 aprile 2013 | 20:25
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Duro intervento del consigliere regionale Navazio

“Le Commissioni Consiliari permanenti del consiglio regionale di Basilicata operano in evidente stato di irregolarità!” Tuona così il consigliere regionale Alfonso Navazio affermando che da lunedì “abbiamo iniziato un’altra piccola battaglia.” Il comma 8 dell’articolo 20 del regolamento interno del Consiglio Regionale, stabilisce che “Le Commissioni restano in carica per un periodo di trenta mesi”. Il comma 6 dell’articolo 22 stabilisce inoltre che “I componenti dell’Ufficio di Presidenza durano in carica trenta mesi”. “Le attuali commissioni – evidenzia Navazio – sono state insediate con verbale del 3 giugno 2010 e pertanto scadute. Non sono previste proroghe né sono intervenuti provvedimenti deliberativi del Consiglio che ne disponesse una ulteriore attività fino alla nomina dei nuovi componenti dell’Ufficio di Presidenza delle commissioni. Né si può fare ricorso – continua-  come qualcuno sussurra, per similitudine all’istituto della prorogatio degli organi amministrativi in genere che, in ogni caso, limita a 45 giorni successivi alla scadenza del termine in cui gli organi vanno ricostituiti, il periodo nel quale possono essere adottati solo (esclusivamente) atti di ordinaria amministrazione nonché atti urgenti ed indifferibili con indicazione specifica dei motivi di urgenza e di indifferibilità, pena la nullità dell’atto medesimo. Né ci convincono le risposte date dai Presidenti delle commissioni, a cui abbiamo sollevato la questione ( e lo faremo ad ogni inizio di seduta delle stesse) e che continuano ad andare avanti. Con la loro interpretazione si corre il rischio di arrivare fino alla fine della legislatura! Né si possono piegare le Istituzioni al rimando della quadratura del cerchio della maggioranza: prima con la Giunta e poi con le Presidenze delle commissioni!” Per Navazio infine “se è previsto, per deliberazione consiliare, che le commissioni abbiano una certa durata e che quindi la loro competenza sia temporalmente circoscritta, un’eventuale prorogatio di fatto sine die violerebbe, come viola, i principi dell’imparzialità e del buon andamento dell’amministrazione. La Costituzione non possiamo usarla a piacimento! La chiamano prassi, ma si può leggere la cattiva abitudine della politica…anzi di una certa politica!”