Due anni per un controllo alla tiroide

9 aprile 2013 | 16:44
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Due anni per un controllo alla tiroide

“Quest’anno tutto pieno, l’anno prossimo pure, per il 2015 dobbiamo vedere”. Antonio non prende pace da quando, lo scorso 5 febbraio, ha accompagnato la mamma, ultraottantenne, a fare una visita per la tiroide all’ospedale di Rionero L’anziana donna, dieci anni fa, aveva subito, sempre a Rionero, un intervento di asportazione del ‘gozzo tiroideo’. Da allora, ogni 6 mesi, deve affrontare il controllo di routine. “Fino al 2005”, spiega Antonio, “i medici che eseguivano i controlli erano 2”. E quel tipo di prestazione sanitaria veniva erogata 2 volte a settimana. Negli ultimi anni, invece, le prestazioni sono state ridotte. “Le visite vengono fatte solo il martedi e da un solo medico”, sottolinea Antonio. Che aggiunge: “Inoltre mia madre da 2 visite l’anno ha iniziato a farne solo una”. Fin qui, si fa per dire, tutto bene. Lo scorso 5 febbraio, poi, dopo aver eseguito quella che ora è diventata la visita ‘annuale’, la anziana donna immaginava che sarebbe dovuta ritornare a febbraio del 2014. E invece ecco la nuova, inaspettata sorpresa. “Sono andato a prenotare la prossima visita – spiega, amareggiato, Antonio – e mi è stato detto che almeno fino agli inizi del 2015 le liste sono piene zeppe”. Antonio è andato in “Amministrazione” a chiedere spiegazioni. E con “arroganza” gli è stato risposto: “Non è colpa nostra. Non possiamo farci nulla”. Lui ci è rimasto male. “Nessuno prova piacere ad andare in ospedale, né oggi, né nel 2014, né mai”, tiene a precisare. Ma evidentemente, quando c’è una necessità o un rischio ‘recidività’ del male, all’Oncologico bisogna proprio andarci. E’ inevitabile. E allora ecco il suo appello: “Non potrebbero tornare ad essere 2 i medici che fanno questo tipo di controlli, come succedeva fino ad alcuni anni fa?”. D’altronde, aggiungiamo noi, non passa una settimana senza che il Crob di Rionero non riceva un encomio. Ora per il nuovo macchinario unico al Sud, ora per la cura ricevuta dai pazienti oncologici, ora per la qualità della ricerca. E’ utile ricordare, a proposito, che il Crob-Irccs (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico), per offrire i servizi che offre e per garantire una ricerca di qualità, introita ogni anno, dal Ministero della Salute, milioni di euro. Ma un medico in più per le visite alla tiroide non sarebbe il caso di inserirlo nel pacchetto sanitario? Antonio, però, si pone anche un altro interrogativo. “Ma se fossimo stati cugini di, amici di…, ci avrebbero costretti ugualmente ad aspettare 2 lunghissimi anni?” Risposta: evidentemente no. Le corsie preferenziali sono ben note pure a Rionero. Se poi ti trovi anche nella povertà, e quindi nell’impossibilità di rivolgerti ad una clinica privata, ecco che al danno si aggiunge la beffa. Devi solo incrociare le dita e sperare che il morbo non degeneri. Meglio allora denunciare e rivendicare un sacrosanto diritto. Diritto, non favore!