“Su inceneritore non restino solo intenzioni”

28 marzo 2013 | 18:06
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“Su inceneritore non restino solo intenzioni”

Sulla questione Fenice dibattuta in consiglio regionale archiviata senza alcuna “responsabilità” politica interviene anche il segretario regionale di Comunità Lucana, Miko Somma. In merito alla mozione Braia presentata ed approvata ieri (27 marzo) si è passati “dal desiderabile, la chiusura cioè di quell’impianto inquinante, al possibile, dotandosi quindi di una volontà prodromica ben chiara rispetto agli strumenti occorrenti per potere arrivare alla chiusura dell’impianto.” In parole povere per Somma fin dall’inizio era chiara la volontà di non mettere in campo tutte le azioni possibili per la chiusura del termovalorizzatore. “Si è preferito impostare una mozione intelligente che non deve però rimanere sulla carta delle intenzioni, ma tramutarsi in brevissimo termine in atti concreti. Una mozione intelligente che inizi da una riforma dell’ARPAB già in itinere legislativo, ma di cui si ribadisce l’urgenza, proseguendo per ciò che in seguito il presidente De Filippo ha definito come un ‘meccanismo semaforico’ teso ad individuare (e vedremo come) soglie di attenzione ai parametri inquinanti inferiori rispetto a quelli previsti dalla legge.” Ciò prevede anche l’adozione procedurale di automatismi “per arrivare ad arresti degli impianti in caso di superamenti degli stessi limiti, continuando per la concessione subordinata ad opere di bonifica a cura di Fenice oltre il perimetro del plesso dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, e terminando in quell’indicazione chiara del nuovo piano regionale dei rifiuti fondato sul rispetto della gerarchia di trattamento dei rifiuti che già da sola confina Fenice nell’inutilità” Somma ritiene che “la mozione approvata ieri sia stato il primo passo concreto ad invertire una tendenza che sarebbe poco intelligente non avvertire come segnale di cambiamento, forse più indotto da paure di ‘scollarsi’ elettoralmente dalla gente che da auto-maturazione delle idee” e conclude affermando che in ogni caso “abbiamo però cominciato a delimitare il recinto stretto nel quale il destino di Fenice è comunque segnato. E controlleremo, ovvio.”