L’agricoltura lucana difende i suoi lavoratori

4 marzo 2013 | 12:03
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L’agricoltura lucana difende i suoi lavoratori

Quindicimila occupati di cui 8 mila dipendenti e 7 mila autonomi. Circa 4.200 aziende agricole lucane assuntrici di manodopera. Queste in sintesi le cifre snocciolate dalla Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) che ha evidenziato come il comparto abbia chiuso il 2012 con un calo dello 0,2 per cento degli occupati. In parole povere l’agricoltura lucana nel 2012 ha tutelato i suoi posti di lavoro. Se per i lavoratori dipendenti si tratta di un aumento record di assunti in un anno (+3,6 %) di contro si registra un crollo per gli autonomi (-3,7 %). Nonostante l’annus horribilis per l’occupazione italiana l’agricoltura è riuscita a evitare l’emorragia e a mantenere sostanzialmente stabile il numero di addetti nel comparto. In Basilicata le aziende agricole iscritte alle Camere di Commercio di Potenza e di Matera, al 31 dicembre scorso, sono 18.900 (alla fine del 2000 erano circa 24.000), mentre quelle con posizione assicurativa Inps sono 8.400 (al 31 dicembre 2000 erano 11mila). L’agricoltura in rosa – fa sapere la Cia – è riuscita a incrementare dell’1 per cento le assunzioni al Sud,  infatti le donne occupate nel settore sono 406 mila, cioè quasi il 40 % del totale, e insieme le lavoratrici della terra in Puglia, Calabria, Campania e Basilicata rappresentano circa il 70 percento della forza lavoro femminile in agricoltura. Secondo Donato Distefano, presidente lucano Cia, il nuovo Parlamento e il nuovo Governo devono attuare provvedimenti urgenti lavorando su direttrici precise: impegno in campo europeo; ricerca e innovazione; ricambio generazionale e incentivi al mercato del lavoro riduzione dei costi produttivi, contributivi e fiscali;  ‘made in Italy’; gestione razionale e sostenibile del territorio ed infine sviluppo delle agroenergie rinnovabili”.