Doppia moneta per dare ossigeno all’economia italiana

7 marzo 2013 | 12:25
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Doppia moneta per dare ossigeno all’economia italiana

Una grande crisi finanziaria internazionale si è trasformata per l’Italia, per l’insipienza di chi nel frattempo ha governato, in una gravissima crisi economica. Le medicine amare che le sono state poi propinate dal governo del Professore ne hanno peggiorato gli effetti, come emerge da tutti gli ultimi indicatori economici. Aspettare che l’Europa si decida a cambiare la politica del rigore? Potrebbe essere tardi. Uscire dall’euro? Sarebbe una strada praticabile ma i sacrifici da sopportare, almeno inizialmente, potrebbero essere forse molto più pesanti degli attuali. E allora cosa fare ?

Affiancare all’euro la lira! Passare cioè ad un sistema monetario con due monete. Una lira però “pesante” cioè con lo stesso valore dell’euro;” non convertibile” riservata solo ai residenti in Italia e con circolazione esclusivamente limitata al territorio nazionale. Con questo nuovo sistema monetario, che non sarebbe in contrasto con l’Euro, il Governo potrebbe immettere subito nell’economia del paese almeno 50/miliardi per consentire alla P.A. di pagare i debiti nei confronti 
dell’aziende creditrici. Nel contempo dovrebbe imporre il pagamento in lire di una parte degli stipendi e salari superiori ai 4/5mila euro; su base facoltativa e con qualche incentivo anche per quelli inferiori. Questa ulteriore liquidità che verrebbe a crearsi dovrebbe essere destinata in parte per aumentare le pensioni minime e in parte a ridurre le tasse sia ai cittadini che all’imprese. E’ chiaro, che se non si aumentano in qualche modo i salari o non si crea lavoro, i consumi non potranno mai ripartire e le aziende continueranno a licenziare o, peggio, a chiudere i battenti. 

Sotto l’aspetto pratico, ritengo che i disagi sarebbero limitati e facilmente risolvibili. Questa immissione di nuova liquidità  potrebbe, è vero, causare un aumento di qualche punto dell’inflazione. Del resto, col previsto aumento dell’iva non avverrà lo stesso ? E allora meglio fare ripartire subito i consumi, dando respiro alle aziende e fermare l’emorragia dei posti lavoro. Si ridurebbe così anche la necessità di ricorrere  in maniera sempre più massiccia ai mercati finanziari, con minori tensioni sui tassi d’interesse. Una volta che l’economia avrà ripreso a produrre ricchezza e posti di lavoro, si potrà valutare con quale delle due monete andare avanti, sperando che nel frattempo l’Unione Europea decida sul suo futuro.

Pazza idea, come cantava una famosa cantante? Rimanere nell’euro e tornare, sia pure parzialmente e in maniera provvisoria alla lira?  Credo invece che 
si possa fare e mi rincuora il fatto che non sono il solo ad avere avuto “sta pinzata”. Gli eventuali disagi sarebbero ben poca cosa rispetto ai gravissimi 
problemi che ora abbiamo davanti. Problemi che potrebbero minacciare la pace sociale e mettere in pericolo le stesse istituzioni democratiche.

Vincenzo Dambrosio – Miglionico