Delitto di Avetrana, ergastolo per Sabrina e Cosima

5 marzo 2013 | 19:35
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Delitto di Avetrana, ergastolo per Sabrina e Cosima

Spogliarelli di gruppo e voyeurismo. Strane abitudini sessuali che Sabrina Misseri e sua madre Cosima hanno tentato di tenere nascoste per difendere l’onore della famiglia. E tutto questo sarebbe alla base dell’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana il 26 agosto del 2010 e poi gettata in un pozzo.

Ergastolo. Sabrina Misseri alla richiesta della condanna letta in aula è scoppiata a piangere. La madre Cosima è apparsa anch’ella turbata. Michele Misseri invece è rimasto impassibile alla richiesta di condannarlo a 9 anni di carcere. Dietro al delitto della piccola Sarah Scazzi ci sarebbe molto di più di una gelosia, quella di Sabrina nei confronti della giovanissima vittima, sua cugina. Sabrina Misseri e la sua comitiva sembra amassero fare sogliarelli e andare a guardare le coppie appartate.

“Un delitto per motivi abietti”: così il procuratore aggiunto di Taranto, Pietro Argentino, ha definito l’uccisione della quindicenne Sarah Scazzi iniziando la sua requisitoria, al termine di quella del sostituto procuratore Mariano Buccoliero, durata tre udienze e mezza. “Sabrina stessa – ha detto tra l’altro Argentino – ammette che aveva scatti d’ira anche per cose non importanti. Lei non aveva solo risentimento nei confronti di Sarah perché avrebbe letto alla presenza di altri un sms di Sabrina riferito ad Ivano e per aver riferito al fratello Claudio del rapporto sessuale avuto dalla stessa Sabrina in auto con Ivano, ma anche rabbia perché Ivano l’avrebbe umiliata più volte pubblicamente”.