Credono in nulla e cioè in se stessi. Elezioni subito
La gente ha bisogno di lavoro, di soldi, di certezze. I lavoratori e le imprese hanno bisogno di aria per respirare, possibilmente un’aria che non sia fritta. Purtroppo la Basilicata è diventata una grande padella In quella padella frigge, ben impanato con la menzogna, il futuro. Friggono i giovani, i disoccupati, le famiglie povere. Abituata a non essere governata, questa è una regione proprietà privata acquistata con i soldi dei lucani dalle Spa grandi e piccole che chiamiamo partiti. Gestita in joint venture con le compagnie petrolifere e con i padroni del ciclo dei rifiuti. Una regione non governata da anni. Tra un’elezione e l’altra il tempo netto di amministrazione è pari a 112 giorni. Il resto del tempo è ingabbiato nelle rincorse alle carriere personali, nella coltivazione del consenso, nelle clientele senza pudore. Ingabbiata nei tentativi, spesso riusciti, di spartizione con taluni politici che avrebbero dovuto fare opposizione. E’ evidente che De Filippo ha realizzato nulla del suo programma sbandierato nel 2010. Ha fatto ricorso a una sequela di slogan malamente incollati senza speranza. Oggi non si può dire che cosa ha fatto per i lucani il governo di centro sinistra in Basilicata. Non lo sappiamo. Nessuno, mi auguro, ha la spudoratezza di azzardare quattro conti per dimostrare che qualcosa ha funzionato. Nulla ha funzionato. E nulla funzionerà. Riparare l’ignavia, l’incompetenza, la superficialità, i disastri di un non governo con una nuova improbabile ennesima Giunta regionale, è ridicolo. E’ un non senso. L’unica cosa da fare è andare alle urne. Per il bene della Basilicata e per il male di chi ha portato al guinzaglio la speranza e le illusioni della gente. Ormai da mesi alcuni consiglieri regionali sbraitano nelle conferenze stampa, si propongono paladini del rinnovamento, accusano a destra e a manca. Fondano movimenti e transitano da un gruppo all’altro come nomadi senza storia, né radici. Anche loro credono in nulla, e cioè in se stessi.