Sconfitti i feudatari lucani del Pd e del Pdl

25 febbraio 2013 | 22:06
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Sconfitti i feudatari lucani del Pd e del Pdl

Il Pd lucano è vittima di una cocente sconfitta. Perde circa l’11% rispetto alle politiche del 2008. Aveva il 38,5%, oggi dalle urne emerge un misero 27 %. Chi canta vittoria commette un grave errore. Il Pdl aveva nel 2008 il 36,49%, oggi chiude con un miserevole 19 %. Chi si dichiara soddisfatto prende in giro se stesso. Mi riferisco ai risultati del Senato, anche se alla Camera non cambia molto. La coalizione di Centro sinistra aveva nel 2008 il 44,61, la nuova coalizione nel 2013 non raggiunge neanche il risultato del solo Pd nel 2008: 36,76%. La coalizione di Centro destra aveva nel 2008 il 37,03%, la nuova coalizione nel 2013 neanche raggiunge il risultato del solo Pdl nel 2008: 25,27%. Chi vince è il Movimento 5 Stelle, con quasi il 23%. Arretrano, dunque, in modo significativo le vecchie coalizioni di centro sinistra e di centro destra. Quasi scompaiono i partiti di peso quali l’Udc e l’Idv. Nelle prossime ore tutti si faranno i conti in tasca. Specie nel Pd. Si apre una lunga notte dei coltelli. Un via vai agitato nelle stanze tremanti del potere. Il futuro di tutti i feudatari non è più garantito. Qualcuno dovrà cedere terre, castelli e scudieri. In questa guerra tra “nobili guerrieri” potrebbe rimetterci la società lucana. Se, al contrario, il movimento grillino della rivoluzione, saprà gestire in chiave politica questa lunga fase di scosse e assestamenti, qualcosa potrà davvero cambiare. E l’incolumità sociale ed economica dei lucani potrà essere salvaguardata. Ma il Movimento 5 stelle non basterà. Seppure riuscirà a dimostrare di saper fare. Queste elezioni politiche ci consegnano un quadro rivoluzionario potenziale, per le prossime regionali, che potrebbe minare nelle fondamenta il vecchio potere politico. Forze innovative esistono nella Lista Civica con Monti. Nella lista di Ingroia, nelle liste coalizzate con il Pdl quali Fratelli d’Italia e La Destra, nella stessa lista di Io Amo l’Italia. Ma anche Comunità Lucana e la lista di Oscar Giannino. Sono potenziali di pressione, contro il potere costituito in Basilicata oggi in gravi difficoltà, che, insieme al Movimento 5 Stelle, potrebbero avere una funzione disgregante del consolidato patrimoniale di voti del Pd e del Pdl. Un processo che potrà cambiare la geografia della politica in Basilicata. Ho usato sempre il condizionale non a caso. Le elezioni politiche non sono comparabili con quelle amministrative, per tante ragioni. Intanto qualche dimissione (o abdicazione) di alcuni feudatari non sarebbe sgradita. La gente comincia a svegliarsi.