“Mi metto sempre in discussione. Senza convenienze”

4 febbraio 2013 | 13:58
Share0
“Mi metto sempre in discussione. Senza convenienze”

La pausa domenicale mi permette un riepilogo approfondito della lettura degli articoli che si sono succeduti  in settimana. Tra questi, molti ruotavano attorno alla parola morale. Articoli che hanno visto commenti ed altre acide sollecitazioni. Sarebbe troppo facile e poco impegnativo affermare che vogliamo, come qualcuno ha professato, una Basilicata diversa. Una Basilicata che recuperi la speranza dei giovani, lasciandosi dietro i moralisti senza morale. Vogliamo fare di più. A costo di essere scambiati per neofiti. Imboccare una scelta civica non è stata, per me, una novità. Sono più di dieci anni che la perseguo. A volte con successo e rimettendomi, sempre, in discussione senza convenienze (checché ne dicano i detrattori: voglio vedere loro misurarsi senza paracadute!). Cercando di incoraggiare una partecipazione alla vita pubblica e politica uscendo dagli schemi classici di reclutamento della classe dirigente di questa nostra regione. Un modo per potere rompere quel consociativismo degenerativo che è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo diversi problemi, uno riguarda l’egoismo degli uomini e delle donne. Lo scimmiottare le arringhe nazionali, il perseguire il proprio tornaconto diretto. In un tempo dove l’antipolitica serve più come strumento di odio sociale che non quello di grimaldello, le azioni devono essere misurate e credibili.

Le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio rappresentano, per la Basilicata, un punto di non ritorno. Da una parte il partito regione, fiero della propria finta rivoluzione. Un partito perfettamente sincronizzato con una classe dirigente che occupa, per criteri tutt’altro meritocratici, posti chiave svolgendo azioni tese all’acquisizione di consenso. D’altra parte un Pdl rassegnato, privo di visione, ripiegato alla quadratura degli incarichi dei suoi esponenti intento a svolgere il ruolo di comprimario finto arrabbiati. Un partito perfettamente bolscevizzato con una classe dirigente supina. Nel mezzo, a parte una rancorosa (e per fortuna sparuta) schiera di chi si oppone sempre a tutto, una amalgama di cittadini. Ci sono quelli che non hanno mai fatto politica e quelli che lo fanno con sola passione ideologica. E quelli che, pur credendoci nella battaglia, si muovono come se fossero unti dal signore e quindi attaccano tutto e tutti. E infine quelli che desiderano solo un paese normale, una Basilicata che sia capace di compiere almeno una rivoluzione. Quella del merito. Capace di sradicare la rete del potere territoriale.

È possibile avviare un percorso progettuale autorevole di tale portata? Scelta civica vuole rappresentare in Basilicata una proposta includente che tagli i protagonismi e gli eccessi tipici dei partiti lucani, offrendo una piattaforma che ridefinisca un’idea di Basilicata. Un partito che dopo le elezioni politiche avvierà anzitempo la rete per un’altra Basilicata. Oggi siamo impegnati, come nel passato, in un’ azione che spezzi l’asse destra-sinistra. Un’ azione che dia una prospettiva a migliaia di cittadini lucani. Perché non ci si ferma con questa tornata elettorale.

Alfonso Ernesto Navazio, Capolista per la Camera dei Deputati Circoscrizione Basilicata Scelta Civica con Monti per l’Italia