L’accoppiata Lira-Cambiale, la ricetta anticrisi di Io Amo l’Italia

19 febbraio 2013 | 20:27
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L’accoppiata Lira-Cambiale, la ricetta anticrisi di Io Amo l’Italia

Il 15 febbraio, presso la sede di Confindustria Basilicata, il candidato al Senato della Repubblica, Egidio Facioni, ha illustrato, alla presenza delle associazioni del mondo imprenditoriale lucano, il programma per la ripresa economica di IO AMO L’ITALIA.

Il falso tecnicismo di Monti ha peggiorato la situazione. Si calcola che per le famiglie, nel 2013, vi sarà un aumento di spesa di circa 800,00 euro. Mentre per le imprese tale aumento sarà di 3000,00 euro. Ciò porterà ad un’ulteriore contrazione della domanda di mercato.

Una politica economica ed industriale efficace, pertanto, non può prescindere da una incisiva politica sociale.

Per tale motivo i punti qualificanti della politica di sviluppo economico di IO AMO L’ITALIA non perdono di vista, da un lato, il supporto alle famiglie, che sono l’asse portante della nostra società, e dall’altro, il fondamentale sostegno all’imprenditoria, soprattutto la media e piccola, che costituisce l’80% dell’imprenditoria italiana.

Al fine di incrementare i consumi, sostenendo le famiglie, e nel contempo favorire lo sviluppo delle imprese IO AMO L’ITALIA vuole diminuire il prelievo fiscale per famiglie ed imprese con l’applicazione di una tassa unica con una sola aliquota al 20% da corrispondere ai Comuni. Una tassazione siffatta, sicuramente più equa di quella che, oggigiorno, impone fino al 75% di tasse sul fatturato di un’impresa, permetterebbe di contrastare l’evasione fiscale e il lavoro nero, che in Italia rappresentano circa un quarto del Pil,.

Le risorse per abbattere le tasse? La drastica riduzione dei costi dello Stato e il Federalismo dei Comuni, proposte da IO AMO L’ITALIA, permetterebbe la riduzione ad una tassa unica al 20% da corrispondersi direttamente ai Comuni. Questo favorirebbe l’accertamento che le tasse vengano pagate da tutti senza alcuna eccezione, perché in seno alla comunità locale è più difficile evadere così come è più difficile rubare il denaro pubblico.

Per incrementare lo sviluppo economico ed industriale, IO AMO L’ITALIA intende favorire gli imprenditori privati italiani, che operano nell’ambito dell’economia reale e reinvestono gli utili in Italia, e la piena occupazione e stabilità lavorativa avviando un Piano nazionale d’emergenza per la messa in sicurezza del territorio.

Io amo l’Italia vuole favorire la creazione di 1 milione di nuovi posti di lavoro, pari a quelli persi negli ultimi anni, promuovendo, attraverso l’erogazione di credito senza interesse, la nascita di nuove attività imprenditoriali e supportando, con corsi di formazione, il reinserimento in attività produttive dei disoccupati cronici o di chi è stato appena messo in mobilità per le inevitabili e profonde trasformazioni dell’apparato dello Stato e della pubblica amministrazione.

Io amo l’Italia crede negli imprenditori privati e vuole eliminare tutti gli ostacoli che si frappongono all’attività di quel 97% di micro, piccoli e medi imprenditori che rappresentano la quasi totalità degli imprenditori.

Per agevolare concretamente i piccoli imprenditori la ricetta anti-crisi, secondo Io Amo l’Italia e il suo leader Magdi Cristiano Allam, è legata alla accoppiata cambiale-lira, che ha realizzato il boom del Dopoguerra, mettendoli “nella condizionedi poter produrre per creare lavoro, favorire la collettività e legittimamente perseguire il giusto profitto”.

“La proposta di rivitalizzare la cambiale, di fatto una moneta parallela con un costo irrisorio rispetto ai tassi d’interesse bancari, è proficua per tutti e senza nessuna controindicazione. Nasce dal basso, da coloro che tutte le mattine si rimboccano le maniche, lavorano e producono. E’ fin troppo semplice per essere compresa dai professori? E’ fin troppo trasparente per essere accettata dai mercanti della politica? E’ fin troppo costruttiva per essere condivisa dai professionisti della partitocrazia?”

Fondamentale per la lotta alla disoccupazione, soprattutto quella giovanile, è riscoprire la dignità del lavoro manuale, per porre fine alla situazione paradossale in cui ci sono 500 mila posti di lavoro manuale vacanti che gli italiani non vogliono fare, mentre ci sono decine di migliaia di laureati disoccupati che sopravvivono grazie alla famiglia, vero ammortizzatore sociale. Del resto il settore più vasto della nostra economia nazionale e regionale, ancor di più, è quello manifatturiero.

Tali obiettivi non possono prescindere da una riforma dell’istruzione che raccordi la scuola con il lavoro.

Il piano di sviluppo del paese di IO AMO L’ITALIA si snoda attraverso la promozione delle tre “T”: Turismo, Terra, Tecnologia.

Questi elementi devono essere il volano per la crescita dell’insieme dei comparti dello sviluppo dalle infrastrutture ai trasporti, dall’edilizia all’industria, dal commercio alle fonti energetiche, dalla sanità all’istruzione.

Lo sviluppo economico non può prescindere da investimenti nello sviluppo tecnologico, soprattutto quello ecosostenibile, e nella ricerca.

La competitività di un sistema-paese è legata alla sua capacità di innovare. L’innovazione è il risultato di un lavoro di squadra e di uno scambio di informazioni tra tutti i protagonisti della scena economica: imprese, università e centri di ricerca, che devono cessare di essere il parcheggio per i raccomandati della politica e diventare il luogo del merito.

Egidio Facioni

Candidato al Senato della Repubblica

IO AMO L’ITALIA