Il freddo Ratzinger riesce a farci trasecolare

11 febbraio 2013 | 13:16
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Il freddo Ratzinger riesce a farci trasecolare

Diciamocelo chiaramente: non ci aveva coinvolto più di tanto il papa tedesco. Abituati al vulcanico Karol Woytila, ci sembrava un tantino algido e distaccato

Dopo 7 anni Joseph Ratzinger lascia il pontificato e lo fa con un “colpo di teatro”. Il Papa si ritira come se il suo fosse un qualunque incarico. Come se fosse un uomo qualunque. Prima di lui appena due casi, il più famoso, il Papa “del gran rifiuto”, quel Celestino V contro cui si rivolge veemente Dante Alighieri. Per il resto siamo abituati al famoso detto “morto un Papa se ne fa un altro”.

Non sappiamo perchè papa Benedetto lasci, o meglio sappiamo il motivo ufficiale: la sua salute, le sue forze non gli consentono di svolgere a pieno il suo incarico. Lo fa- ci scrive- per il bene della Chiesa. Ma al di là dei motivi, ci auguriamo vivamente che il Papa possa godersi “la pensione” in serenità, quel che colpisce è che anche il più strutturato degli apparati quale è la Chiesa in un freddo giorno d’inverno riesce a spogliarsi dei suoi fardelli.

Indubbiamente Benedetto XVI è un uomo di profonda umiltà e umanità. Il Papa teologo però da oggi è un uomo come noi. Non più giovane, e dunque nel pieno diritto di volersi ritirare per riposare. Con le sue paure e le sue debolezze ci riempie il cuore di speranza. Con il suo gesto ci fa capire che da oggi anche la Chiesa dovrà confrontarsi con il nuovo che avanza e spogliarsi di quelle strutture così pesanti che si porta dietro. L’annuncio choc del Papa è il segnale tangibile che i tempi sono davvero cambiati, che un’epoca è finita. Adesso sta a noi, cattolici e non, svoltare al meglio. Un segnale che arriva forte e chiaro dalla Chiesa non va sottovalutato. Da nessuno.