Famiglie sempre più strozzate dalle tasse

La Uil lucana lancia l’allarme: “A luglio avremo un ingorgo di tasse che vale 20.2 miliardi di euro tra saldo Irpef, aumento Iva e acconto Tares, che si aggiungono agli 11.6 miliardi dell’acconto Imu. Particolarmente complessa è la situazione rispetto alla Tares, cioè la nuova tariffa sui servizi di igiene urbana che dal primo gennaio ha preso il posto delle vecchie Tia e Tarsu. Il suo pagamento è stato posticipato a luglio. Occorre evitare – è scritto nella nota – che essa pesi eccessivamente sui bilanci della famiglie e delle aziende. Infatti, lo slittamento a luglio del pagamento della prima rata rischia di mettere in difficoltà gli utenti che quest’anno si ritroveranno a pagare, non in 4 o 6 rate come lo scorso anno, bensì in 2. Ciò significa che alla vigilia delle vacanze estive, le famiglie italiane dovranno versare nelle casse pubbliche 4 miliardi di euro per la Tares, che equivalgono a un acconto di 152 euro, sul totale di 305 euro medi annui a famiglia, più di quanto pagato con l’acconto dell’Imu sulla prima casa a giugno, quando la stessa famiglia avrà versato 139 euro medi. Ma non c’è soltanto un risvolto sulle famiglie, anche per le aziende pubbliche e private, che gestiscono i servizi di igiene ambientale, lo slittamento – è scritto nella nota Uil – rischia di togliere per molti mesi le necessarie risorse economiche per garantire i servizi, compresa la regolarità del pagamento degli stipendi per i lavoratori e le lavoratrici addetti. Si tratta allora di conciliare le esigenze delle famiglie e raccogliere il grido di allarme di lavoratori ed aziende del settore garantendo la continuità del servizi e il regolare pagamento degli stipendi”. La Uil chiede pertanto di spalmare il pagamento del nuovo balzello attraverso più acconti così come avvenuto per l’Imu e che, soprattutto, esse non coincidano con pagamenti di altri balzelli (vedi aumento Iva a luglio, saldo Irpef e Imu). In questo modo si potrebbero conciliare le esigenze delle famiglie e raccogliere il grido di allarme delle aziende come quello delle ultime ore della Cna lucana che ha sollecitato un percorso di concertazione con le associazioni di categoria, proposta da sostenere. Altrimenti il rischio è di una stangata, tra giugno e luglio, di circa 31,8 miliardi di euro (11,6 miliardi acconto Imu, 14,4 miliardi saldo Irpef,4 miliardi acconto Tares e 1,8 miliardi la tranche dell’aumento dell’Iva). Per la Uil in ogni caso occorrono ora atti concreti per realizzare un’effettiva riduzione di imposte e tasse.