“Alla Regione Basilicata si lavora per chiamata diretta”

21 febbraio 2013 | 15:36
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“Alla Regione Basilicata si lavora per chiamata diretta”

Strategie elettorali ad orologeria o i classici colpi assestati prima al cerchio e poi alla botte? A conti fatti la sostanza non cambia, il vinile dell’apparato PD e dei suoi uomini continua a giare il leitmotiv del consenso, “disattendendo finanche delibere  e regole alle quali la Regione non poteva derogare”. Secondo quanto denunciato da Gianni Rosa, in una conferenza stampa di Fratelli d’Italia Basilicata tenutasi stamane a Potenza.

Ma andiamo per gradi. Esattamente tre mesi fa, a novembre 2012, vengono approvate due mozioni dello stesso consigliere: la prima, che in pratica avrebbe dovuto ridurre la possibilità da parte dei dirigenti regionali di assumere delle consulenze esterne extra, “evitando le solite distrazioni” e la seconda che avrebbe dovuto sancire la massima trasparenza da parte di Regione ed enti sub-regionali in materia di assunzioni in caso di carenza di personale. E cioè: “non più per chiamata diretta tramite agenzie interinali, bensì previa selezione pubblica” per ogni collaborazione esterna a tempo determinato. L’approvazione delle due mozioni venne battezzata dal consigliere FdI come “una grande vittoria” in ordine alla trasparenza e alla meritocrazia ma in realtà al momento resta una vittoria mutilata. “Con la determina del 15 febbraio 2013, infatti- è la denuncia di Rosa- la Regione disattende la delibera di novembre perché se è vero che la Giunta regionale si impegna a vincolare le future collaborazioni a tempo determinato solo ed esclusivamente  tramite selezione pubblica per titoli ed esami “nel frattempo applica ben 7 Co.co.co. (una task-force di esperti in materia di controlli) al Dipartimento Formazione e Lavoro dell’assessore Viti, a favore degli ‘amici’ della politica in puro stampo clientelare”.

Da Viale Verrastro  ‘aggirano’ l’ostacolo rilevando che per quanto riguarda le sette collaborazioni (in scadenza il 15 febbraio 2013) “si tratta di proroga e non di nuovo contratto” e la delibera “vincola a selezione pubblica esclusivamente le future collaborazioni esterne e non quelle già in essere” graziate insomma da una proroga fino al 31 ottobre 2015. Come dire: la Regione si “ripara” riconoscendo la delibera, ma solo in futuro, poiché per le collaborazioni in atto concede proroghe; “richiama”, o meglio, “riassume”. Una vittoria di Pirro insomma. E Fratelli d’Italia considera questa vicenda l’ennesimo “aspetto di illegalità e immoralità nei confronti del mondo giovanile, in ossequio invece alla logica clientelare portata avanti dai vari Bubbico, De Filippo, Folino e Viti dai quali vogliamo sapere se intendono ritirare la determina ed avviare selezioni pubbliche”.

Nel corso della conferenza FdI lancia anche un proposta sull’utilizzo di 120 milioni di euro (circa un anno di royalties destinato alla Basilicata) da investire focalizzando l’attenzione in tre direzioni: borse di studio e di ricerca per meritocrazia, per obiettivi e non a pioggia; incentivi alle aziende che assumono giovani ed infine incentivi ai giovani che sposano l’autoimpiego. Stoccata finale per la vicenda Mps al senatore Filippo Bubbico, uno dei firmatari dell’emendamento che fissava condizioni favorevoli per Mps nel rimborso dei Monti Bond, al quale FdI chiede “se l’interesse mostrato nel salvataggio di una banca che con la nostra regione non c’entra nulla, abbia avuto dei riscontri anche nel Pd di Basilicata, essendo il senatore nuovamente ricandidato alla tornata elettorale”.