Udc, no ad autocandidature

5 gennaio 2013 | 13:37
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Udc, no ad autocandidature

“Le tensioni dell’imminente competizione elettorale, il malcontento sempre più diffuso dell’opinione pubblica, il distacco dei cittadini verso le Istituzioni ed i Partiti, impongono a chi ha ruoli autorevoli e non di responsabilità politica il dovere di far rispettare regole deontologiche, di assumere scelte coraggiose, partecipate e democratiche per destabilizzare l’antipolitica”. E’ quanto ha dichiarato il componente del comitato regionale dell’UDC di Basilicata che ha sollecitato, insieme ad altri autorevoli dirigenti, il presidente regionale del partito Gaetano Fierro, a convocare con urgenza il Comitato Regionale per l’approvazione dei criteri delle candidature e l’indicazione dei candidati, dopo aver appreso che un documento del tutto informale è stato trasmesso ai vertici romani del partito.
“Non so quale riunione abbia potuto definire uomini e criteri per le candidature, né su quali basi il segretario regionale Palmiro Sacco abbia potuto autocandidarsi insieme al consigliere regionale Agatino Mancusi a capeggiare le liste alla Camera e al Senato senza sentire preventivamente il comitato regionale unico organismo competente in quanto eletto dal congresso del partito”.
“In un momento in cui il partito dovrebbe ritrovarsi ad essere unito per partecipare alla difficile competizione elettorale, è impensabile che c’è chi pensa di poter fare accordi sterili sottobanco, sottovalutando gli altri alleati, Fli e Scelta Civica per Monti, con i quali bisognerà condividere le candidature al Senato”.
Nel ricordare che nel corso dell’ultima riunione quadri del partito a fine dicembre, il segretario regionale Sacco aveva ricevuto con un Odg approvato all’unanimità le indicazioni politiche per un confronto con le tutte forze politiche, i movimenti espressione della società civile che sottoscriveranno il programma politico del presidente Monti, Laguardia – ha sostenuto – l’inopportunità di continuare con decisioni “verticistiche” del tutto autonome e personali che non trovano il consenso ed il coinvolgimento della classe dirigente locale al fine di evitare ulteriori dissensi e malumori.”
“Secondo Laguardia – i candidati alla Camera e al Senato devono trovare  ampia condivisione degli organismi territoriali (Comitato regionale), evitando inutili indicazioni di uomini e persone che rischiano di essere bruciate prima del tempo dalle indicazioni romane, che rivendicano “Liste pulite”, di uomini che si impegnino a sostenere gli ideali, i Valori e la passione civile della classe dirigente con etica e responsabilità”.
“Di fronte alla scorrettezza politica del segretario regionale Sacco, incapace di sostenere le indicazioni ricevute dall’assemblea dei quadri dirigenti del partito e forse fin troppo condizionato da scelte emotive – è opportuno conclude Laguardia che il partito a livello romano nomini un commissario per la definizione delle liste dei candidati e per definire anche l’accordo politico-amministrativo a suo tempo sottoscritto con il Governatore della Basilicata Vito De Filippo che continua a distanza di oltre un mese a non sostituire l’assessore in quota Udc”.  

Gianluigi Laguardia