TARES: Cna chiede tariffe ridotte per le piccole imprese

20 gennaio 2013 | 09:40
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TARES: Cna chiede tariffe ridotte per le piccole imprese

«Come già abbiamo chiesto per l’IMU, anche per la Tares ci attendiamo che i Comuni lucani prestino particolare attenzione, agevolando le piccole imprese, applicando tariffe ridotte alle attività produttive».

Leo Montemurro Segretario regionale CNA Basilicata, commenta così la decisione di rinviare da aprile a luglio il pagamento della prima rata della Tares che, come commentato da Rete Imprese Italia, «appare – dice – un compromesso dal sapore elettoralistico che sposta il problema senza risolverlo. E, a proposito di elezioni, nel promettere un monitoraggio continuo da parte nostra sull’andamento delle tariffe comunali, riteniamo che proprio la Tares sia un argomento importante che i candidati dovranno valutare nel peso reale che comporta per le attività economiche, già stremate dalla persistente crisi economica».
Si teme, infatti, che questa nuova tassa sui rifiuti e sui servizi comunali – che dal primo gennaio sostituisce la Tarsu e le tariffe rifiuti Tia – possa diventare una vera stangata, visto che il Governo si aspetta dalla Tares maggiori entrate per i Comuni pari a 1 miliardo nel 2013 e altrettanto nel 2014, ovvero un incremento di 16 euro per abitante, e di un importo ancora maggiore a carico delle imprese. «Non dimentichiamo – Montemurro – che questi aumenti vanno ad aggiungersi a quelli registrati negli ultimi 10 anni, nel corso dei quali abbiamo assistito a una crescita del 57% delle tariffe rifiuti in Italia, quasi 23 punti in più rispetto all’Area euro. Aumenti già evidenti sin dallo scorso anno, tant’è che in più occasioni nella interlocuzione con i Sindaci e gli Amministratori locali abbiamo proposto di effettuare una valutazione complessiva di quanto incide la fiscalità locale sulle imprese, in modo tale da avere i dati disponibili per una indispensabile e necessaria rimodulazione – a mio parere – , in un ottica di complementarietà e di compensazione anche tra imposte diverse (IMU, TARES, occupazione suolo pubblico, pubblicità, etc) , all’interno di una unica voce di bilancio, ovvero quello dell’apporto economico delle imprese ai conti comunali».