Sindacati e imprese uniti contro la crisi

3 gennaio 2013 | 19:21
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Sindacati e imprese uniti contro la crisi

“Al grido d’allarme della Confapi di Matera sul comparto edile in ginocchio aggiungiamo la nostra sollecitazione a rilanciare lo spirito unitario imprese-sindacati che ha ispirato gli Stati Generali delle Costruzioni di Basilicata per sbloccare già nelle prime settimane dell’anno quelle opere pubbliche da troppo tempo progettate e finanziate”. E’ quanto sostiene il segretario regionale della Feneal-Uil Domenico Palma aggiungendo che “anche la Regione e gli enti sub-regionali, le stazioni pubbliche appaltanti devono fare di più per ridurre i ritardi nell’erogazione dei finanziamenti diretti e quelli del credito al sistema delle pmi delle costruzioni perché come segnala la Confapi di Matera il numero dei fallimenti di imprese è la spia più evidente di una crisi che secondo i numeri  rilevati dalle nostre Casse edili coinvolgono nel Paese tra i 500-600 mila operai.
Non sono è a rischio solo la tenuta economica delle imprese ma anche i servizi forniti ai cittadini. Per esempio, le imprese sono costrette a sospendere i lavori di manutenzione di strade e scuole tra la disattenzione delle amministrazioni ora preoccupate soprattutto delle scadenze elettorali.
Far ripartire il settore edili significa uscire dalla crisi – aggiunge il segretario della Feneal Uil – il governo con i patti di stabilità ha di fatto bloccato tutti gli investimenti immobiliari che il pubblico era abituato a sostenere di anno in anno. L’Italia è un Paese che ha bisogno di infrastrutture per il collegamento con il il resto d’Europa ma sopratutto interno, aprendo pochi cantieri si avrebbero i primi risultati”.
Le proposte che Uil fa al mondo politico ed amministrativo sono quelle di alleggerire la burocrazia in generale, favorire i riordini urbanistici dei Comuni superando l’impasse determinata da strumenti urbanistici datati, avviare dei piani di edilizia scolastica ed energetica oltre che a favorire i privati con il Piano casa. Il nostro paese ha bisogno di costante manutenzione, non soltanto di grandi opere: si dovrebbe pensare a una revisione del patto di stabilità per gli enti locali, che anche quando sono in grado di pagare non possono farlo, e alla riqualificazione degli edifici pubblici, specialmente le scuole”.