S.O.S Basentana, un altro crollo in vista

5 gennaio 2013 | 09:59
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S.O.S Basentana, un altro crollo in vista

Dopo aver invocato e sperato invano l’intervento delle “Autorità competenti” (prefetti, presidenti, dirigenti e padreterni vari, annidati nelle istituzioni statali, regionali e provinciali); aver registrato il vergognoso scaricabarile tra ANAS e Regione; constatato l’indifferenza che avvolge questa banda di Irresponsabili; non mi resta che rivolgermi agli utenti: a chi rischia la vita, transitando ogni giorno sulla Basentana.

Sotto il viadotto “Calciano 2” sono ancora in corso i lavori appaltati nell’ottobre scorso. Continuano le cervellotiche e dannose perforazioni all’interno dei pali di fondazione. Ma nel frattempo la prima opera realizzata con detti lavori è già sprofondata: 40.000 euro buttati via.

Si tratta di una gabbionata di circa 30 metri, realizzata “a protezione” del pilone n. 13 della carreggiata in esercizio: il gemello di quello crollato. Un tratto consistente di questa gabbionata (quello a contatto con il pilone) è sprofondato di circa un metro e mezzo. E’ la prova che l’acqua continua a scavare ed a scalzare le fondazioni, anche con modeste portate idriche.

Da un sopralluogo effettuato in data 4.01.2013, con i Carabinieri di Calciano, risulta la seguente situazione: – 1) la corrente scorre a ridosso e sotto la gabbionata; – 2) il fondo alveo è di 5 metri più basso rispetto alla base del pilone; – 3) l’altezza del plinto di fondazione è di 2 metri. Il che vuol dire che i pali di fondazione sono in acqua per un’altezza di 3 metri. E che saranno demoliti dal trasporto solido della prossima piena. Come è già accaduto per il crollo del marzo 2011.

La situazione è di estrema gravità ed è urgente intervenire, direi impellente, non più per buttare soldi ma per salvare il viadotto.

L’interventoche ho più volte proposto per tale scopo, e che qui ripropongo con uguale certezza, consiste in:1)colmare la profonda incisione esistente tra i piloni 12 e 13; – 2) deviare la corrente sulla soglia di fondo esistente a valle dei piloni 10, 11 e 12. E’ un intervento semplice e poco oneroso, che richiede tre giorni di “movimento terra” all’interno dell’alveo. Ma è da farsi con estrema urgenza.