“Procedura standard”. Marchionne: “Non capisco dov’è il problema”

15 gennaio 2013 | 13:54
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“Procedura standard”. Marchionne: “Non capisco dov’è il problema”

Doccia fredda a poco meno di un mese dalla visita di Marchionne, Elkann e Monti nello stabilimento lucano dell’azienda torinese. La Fiom esprime preoccupazione. L’azienda assicura: si lavorerà a rotazione poichè si continuerà a produrre la Punto

E’ arrivata la richiesta di due anni di cassa integrazione straordinaria per lo stabilimento Fiat di San Nicola di Melfi interessato da una fase di ristrutturazione.

Il Lingotto chiede uno stop della produzione nello stabilimento lucano dall’11 febbraio 2013 al 31 dicembre 2014. La notizia diffusa dalla Fiom Cgil che esprime preoccupazione per tale decisione. Meno di un mese fa la visita dell’ad Fiat, Sergio Marchionne e del presidente John Elkann, accompagnati dal presidente del Consiglio Mario Monti. Una visita condita da annunci in pompa magna di investimenti futuri per lo stabilimento di Melfi. 

Intanto non tardano ad arrivare le prime rassicurazioni. La produzione della «Punto» nello stabilimento di Melfi della Fiat continuerà anche nei prossimi mesi, dopo l’avvio della cassa integrazione straordinaria per la ristrutturazione in vista della realizzazione dei nuovi modelli di auto. Nello stabilimento lucano del gruppo torinese vi sono due linee di produzione. Gli interventi programmati dall’azienda interesseranno a turno solo una delle due linee: sull’altra lavoreranno a rotazione gli operai, per continuare a produrre la «Punto» e soddisfare così le richieste del mercato. In tal modo al periodo quasi biennale di cassa integrazione straordinaria saranno interessati a turno tutti i lavoratori

 “Stiamo installando le nuove linee per fare le nuove vetture. Continueremo a produrre la Punto. Non capisco qual è il problema”. Così’ l’ad di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne interviene sulla questione della cassa integrazione di Melfi. “Si tratta di una richiesta standard, una procedura normale, che viene fatta per coprire i lavoratori impattati dall’installazione di nuove linee”, aggiunge.

Fiat non chiuderà altri impianti in Italia. Lo ha detto – secondo Bloomberg – l’a.d. di Fiat Sergio Marchionne al Salone di Detroit. Secondo il top manager italo-canadese inoltre, i tagli di posti di lavoro effettuati in Polonia hanno protetto i lavoratori delle fabbriche italiane.

Il Lingotto, in Italia, ha chiuso lo stabilimento siciliano di Termini Imerese e quello Irisbus di Valle Ufita, in provincia di Avellino.