Lo scenario post elettorale di un pessimista che invoca ottimismo

5 gennaio 2013 | 16:23
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Lo scenario post elettorale di un pessimista che invoca ottimismo

I giochi sono fatti. Dopo le elezioni il paese sarà governato da una coalizione PD-Monti. Vendola avrà ottenuto il reingresso della sinistra in parlamento, con una pattuglia significativa. Contento lui.  Il PD avrà vinto le elezioni, ma con un consenso insufficiente per avere una maggioranza forte in Parlamento.  Monti, Casini e gli altri avranno il loro 15% o  magari di più, tanto quanto basta per condizionare ipotesi di governo. Grillo avrà i suoi troppi parlamentari ingestibili, incapaci di fare un’opposizione efficace. Ingroia e compagnia bella forse avranno la loro piccola truppa di testimonianza nell’assemblea legislativa.  Berlusconi si avvicinerà alla soglia del Governo. Insieme con la Lega, Fratelli d’Italia e tutto il resto, quasi quasi potrebbe costituire una maggioranza con Monti-Casini. Ma quelli della Lista Civica del professore non ci penseranno nemmeno. Nei territori del paese, se la sono giocata  i soliti ex parlamentari della prima e della seconda Repubblica.  Purtroppo le forze fresche della gioventù e dell’innovazione sono finite nell’inutile calderone grillino o nell’ovattato e controllato gabbione del centro sinistra. I cosiddetti poteri forti e la Chiesa appoggiano ancora Monti, ma non riescono ad affondare gli artigli nella società incazzata dall’impoverimento “causato” dalle politiche del Governo tecnico. La Ndrangheta, la Camorra e la Mafia nel frattempo avranno mandato altri uomini fidati in Parlamento. Probabilmente infiltrati in tutte le liste, “persone per bene”, incensurate. Gli italiani continueranno a sognare la rivoluzione senza rischi, ad immaginare la ribellione senza togliersi le pantofole.  Si attaccheranno ai talk show televisivi per cercare di capire qualcosa, anziché leggere qualche libro per capire di più. I salotti della finanza continueranno a giocare d’azzardo sulla pelle delle piccole e medie imprese e dei lavoratori.  Il Governo del Paese ancora una volta sarà nella mani della provvidenza.  Nel peggiore dei casi sarà nelle mani dei mercati finanziari.  Si può ribaltare questo scenario post elettorale? A voi la parola, cari lettori. Il dibattito è aperto.