“Le royalties non possono essere un bancomat”

29 gennaio 2013 | 20:21
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“Le royalties non possono essere un bancomat”

Lettera aperta ai sindaci di Sarconi, Montemurro, Spinoso, Grumento Nova, Paterno, Tramutola.

Carissimi sindaci, dopo il recente incontro che abbiamo tenuto in Consiglio Regionale, insieme agli altri colleghi capigruppo consiliari, e dopo gli impegni assunti dal Presidente De Filippo, mi permetto di invitarvi a ritirare le dimissioni per non privare le comunità locali della Val d’Agri della relativa guida amministrativa. Ritengo che la vostra iniziativa ha ottenuto l’importante risultato del riconoscimento della necessaria interlocuzione istituzionale per avviare un nuovo metodo nell’affrontare le questioni che avete sollevate nel documento che ci avete consegnato. Da anni sostengo le vostre stesse ragioni e principalmente la motivazione di base collegata all’impiego delle royalties del petrolio che non possono essere considerate come una sorta di bancomat da attivare per ogni evenienza e problematica.

Senza nulla togliere al bisogno di servizi primari, civili, sociali per tutte le nostre comunità locali e quindi alla necessità di tamponare i tagli statali per servizi essenziali, relativamente ai quali la Val d’Agri ha già dato prova negli anni dello spirito di maturità e soprattutto di solidarietà,consentendo l’utilizzo delle  suddette risorse per altri scopi, ben diversi da quelli dettati dalla legge 40, la questione principale resta quella di riservare necessariamente una quota di risorse per i Comuni della Val d’Agri che non godono dell’erogazione diretta di royalties non “ospitando” pozzi di idrocarburi. Una situazione segnata anche da disparità di trattamento da parte dell’Eni che continua a promettere azioni di sviluppo e occupazione puntualmente disattese.

Le vostre attuali sollecitazioni sono state da me già da tempo anticipate e sostenute in occasione delle ultime Finanziarie Regionali, attraverso interrogazioni, mozioni, ordini del giorni con l’obiettivo appunto di destinare una quota delle royalties per le spese correnti dei Comuni dell’Alta Val d’Agri che, pur condividendo con gli altri Comuni gli aspetti negativi derivanti dall’impatto sul territorio, sull’ambiente e sulla salute dei cittadini, connessi alle attività estrattive, non ne condividono gli unici benefici, quelli economici.

Ciò accade vuoi per l’assenza di solidarietà tra Amministrazioni Comunali della stessa  Valle, vuoi anche per una mancata concertazione fra tutti i rappresentanti delle Amministrazioni Comunali dell’area e vuoi infine per una mancanza di proposte in tal senso. Tale situazione rende obbligatoria una presa di coscienza di tutti i rappresentanti istituzionali dell’Area (comunali, provinciali e regionali), magari attraverso una auspicata concertazione, non solo per risolvere tale aspetto ma ancora più marcatamente per pensare ad una necessaria nuova programmazione sovracomunale di progetti e programmi di spesa di cui c’è assoluto bisogno soprattutto per colmare il grave deficit anche infrastrutturale. Penso, nello specifico, ai problemi del collegamento viario per Spinoso, al completamento della bretella di collegamento SS Val d’Agri-Sarconi-Montesano, al collegamento veloce in galleria con il Vallo di Diano, al completamento e all’entrata in attività dell’aviosuperficie di Grumento, al potenziamento delle aree produttive, ecc. ecc. Problemi di infrastrutturazione che incidono sul futuro delle attività produttive, dell’agro-industria-alimentare, della piccola e media impresa, dell’artigianato, del commercio, del turismo.

Connessa a queste problematiche è la mozione (da me a suo tempo presentata), approvata in Consiglio, non solo diretta a garantire il cd. contratto di sito, che è stato di recente finalmente approvato, ma anche ad assicurare una trasparente metodologia di assunzione del personale, definendo con i sindacati e il Centro per l’Impiego di Villa d’Agri  un protocollo di intesa che individui le forme più opportune per consentire che le assunzioni avvengano attraverso tale struttura, magari garantendo un contributo (questo si da poter attingere dalle royalties) sugli oneri previdenziali ed assistenziali alle aziende che assumeranno tramite tale struttura. Si tratta pertanto di tradurre la Vostra iniziativa di protesta in proposta per modificare già nel corso del 2013 la spesa alimentata dalle royalties a partire dal Programma Operativo Val d’Agri che richiede prioritariamente una nuova programmazione indirizzata  all’attuazione di progetti  e programmi sovracomunali nei settori produttivi e dell’occupazione, dell’infrastrutturazione.

Per questa ragione, come da tempo ho sollecitato, ritengo che oltre a prepararci al confronto con il  nuovo Parlamento e il nuovo Governo per l’attuazione del “memorandum”, sia necessario adoperarci per allargare il consenso popolare, rilanciando l’attenzione, l’impegno e la mobilitazione delle nostre comunità, a partire da quelle della Val d’Agri che pagano il prezzo più alto per l’estrazione e la lavorazione del petrolio. Qualche tempo fa ho inviato una lettera aperta al Ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca rinnovandogli l’invito ad un suo impegno diretto perché solo attraverso l’aumento dell’aliquota delle royalties del petrolio la Regione e i Comuni delle aree di estrazione possono avviare progetti di sviluppo e di nuova occupazione, di cui abbiamo assoluto bisogno, che vanno al di là dei programmi di compensazione ambientale e di salvaguardia territoriale, non più sufficienti.

Tanto perché sappiamo bene che la nostra amata Regione,per poter affrontare con serenità il prossimo futuro, ha bisogno di nuove risorse finanziarie per i programmi di sviluppo eco-sostenibile, per rinnovare il contributo responsabile all’approvvigionamento energetico del Paese, per attuare politiche di coesione sociale indispensabili ad arginare il crescente stato di disagio sociale, segnato dall’indice più alto in Italia di famiglie che vivono sulla soglia di povertà, la fuga dei cervelli e lo spopolamento dei centri minori e di montagna.

Come è noto, la percentuale di royalties sull’estrazione e produzione di idrocarburi, riconosciute alla Regione Basilicata e ai Comuni lucani dove sono localizzati pozzi ed impianti, è pari solo al 7% ( aumentate a 10% di cui il 3% attraverso la card carburanti). Una percentuale che è una delle più basse praticate nei Paesi e nelle regioni del mondo dove si estrae petrolio (in Russia e Norvegia l’80%, in Alaska 60% e in Canada 50%, per arrivare all’ 85% in Libia ed Indonesia). Ebbene, la battaglia dell’adeguamento delle royalties va sostenuta a 360 gradi e richiede il massimo della concertazione istituzionale di tutti i soggetti istituzionali, non solo quindi dei sindaci ma dell’intera classe dirigente regionale. Per tali sintetiche ragioni sento il dovere di invitarVi a riflettere sulla posizione assunta, a non renderla ostracista e radicale, e conseguentemente a ritirare le dimissioni con l’impegno assunto, in occasione della riunione con i capigruppo, di definire un cronoprogramma di azioni ed interventi nella prima riunione utile del Consiglio Regionale subito dopo le elezioni politiche, impegno peraltro che, a quanto mi è dato sapere, sarebbe stato condiviso anche dal Presidente De Filippo. Un impegno quindi che ha bisogno del massimo della condivisione e della responsabilità! Su questa posizione tutti i sindaci della Val d’Agri mi troveranno al loro fianco.

Antonio Autilio, capogruppo IdV Consiglio regionale