Le promesse da marinaio dell’Arpab

28 gennaio 2013 | 18:22
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Le promesse da marinaio dell’Arpab

A fine novembre, quindi 2 mesi fa, ci occupammo della discarica di fosfogessi di Tito Scalo (Potenza). La discarica si trova, per la precisione, nell’area della ex Liquichimica. Si tratta di un sito dove alla fine degli anni ’80 sono state interrate scorie chimiche e industrialiPer lo più fertilizzanti, ma non solo. Inoltre la bonifica dell’area, partita sulla carta 10 anni fa, resta ancora oggi un miraggio. Due mesi fa ce ne occupammo anche perché allertati dal geologo campano Vincenzo Briuolo. Il quale, poco tempo prima, in quello stesso sito, accompagnato da Giuseppe di Bello dell’associazione ambientalista Epha, aveva rilevato, con apposite strumentazioni, tracce di un elemento radioattivo, il radio226. Tracce per ben “due volte” superiori alla norma. La notizia destò scalpore. I cittadini di Tito Scalo vollero vederci chiaro. Contattarono il sindaco Scavone. Il sindaco immediatamente convocò un incontro con i vertici dell’Arpab (Agenzia regionale all’Ambiente). E da parte dell’Arpab, a parole, la risposta fu immediata. A mezzo stampa l’Agenzia fece sapere che di lì a breve, attraverso l’ufficio competente – il Centro regionale radioattività – avrebbe fatto dei rilievi sul sito dei fosfogessi. Li avrebbe fatti con celerità per scongiurare ogni rischio e per tranquillizzare chi abita e lavora nell’area industriale di Tito. Ma l’Arpab andò anche oltre. Si sbilanciò. Sempre a mezzo stampa, infatti, assicurò che entro la fine del 2012, cioè di lì a poche settimane, non solo avrebbe fatto i rilievi, ma addirittura avrebbe pubblicato i risultati. Ora siamo alla fine di gennaio del 2013. Ebbene, non solo non si sa nulla di quei rilievi. Ma c’è di più. La settimana scorsa, in una nota trasmissione televisiva della mattina, la più seguita dal pubblico lucano, una dottoressa del Centro regionale radioattività, in collegamento da Matera, ha parlato delle attività svolte dallo stesso Centro. Molto in generale ha parlato dei rilievi all’Itrec di Rotondella. Ha parlato dei rischi. Ha parlato addirittura dell’incidente dello scorso anno alla centrale di Fukushima in Giappone. Di Tito e dei rilievi sulla radioattività nell’area dei fosfogessi, invece, neanche un cenno. E così ritorna in mente quella rassicurazione del direttore dell’Arpab: “I dati su Tito saranno noti entro la fine del 2012”. Ma evidentemente era solo un titolo di giornale. O più semplicemente, una promessa da marinaio.