In scena la tragi-commedia dell’Arpab

29 gennaio 2013 | 12:15
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In scena la tragi-commedia dell’Arpab

La realtà, spesso, supera la fantasia. A Tito Scalo, nell’area dei fosfogessi, i rilievi sulla radioattività sono stati fatti. Ci eravamo sbagliati alludendo alle “promesse da marinaio dell’Arpab”. Ce l’ha fatto sapere, indirettamente, attraverso un commento al pezzo che vi correliamo in basso, Carmela Fortunato, responsabile del Centro regionale di radioattività (una costola dell’Arpab). La dottoressa però si fa un clamoroso auto gol.

“Un primo rapporto coi dati è pubblicato dalla settimana scorsa sul sito dell’Agenzia regionale”, ci ha tirato le orecchie Carmela Fortunato. Ebbene, invitiamo chiunque a collegarsi e a leggere il documento in questione pubblicato sul sito dell’Arpa Basilicata. Si capisce, sfogliando quelle 6 pagine, che dai rilievi effettuati, è emersa la presenza di “radio 226”. Esattamente come dimostrato dal geologo campano Vincenzo Briuolo che lo scorso mese di novembre aveva lanciato l’allarme dal nostro settimanale d’inchiesta. Nel documento dell’Arpab, inoltre, si parla di altri “radionuclidi naturali” rilevati. Che scaturiscono dal decadimento del “radio 238”. Ma scorrendo il testo si accenna anche alla “disomegeneità” nei valori riscontrati.

A questo punto ti aspetteresti chiarezza. Si legge nel testo: “Tali radionuclidi naturali sono anche presenti nei terreni e nei materiali da costruzione”. E quindi? E quindi “solo le analisi qualiquantitative potranno consentire la misura delle concentrazioni di radioattività di ciascuno dei suddetti radionuclidi”. E quindi? E quindi “la valutazione della suddetta disomogeneità sarà effettuata a seguito delle analisi in laboratorio”. E le analisi in laboratorio quando verranno eseguite?E’ scritto testualmente: “Non appena sarà conclusa la manutenzione straordinaria delle apparecchiature ora non funzionanti a causa dei danni provocati da problemi tecnici sulla rete elettrica presso la sede….ecc ecc”. Ecco il colpo di teatro. Viene quasi in mente quella paradossale situazione in cui la maestra ti chiedeva di farle vedere i compiti e tu rispondevi: “I compiti li ho fatti ma ho dimenticato il quaderno a casa”. Per tornare ai fatti, il classico quaderno lasciato a casa, dovrebbe dirci quali sono i picchi degli elementi radioattivi e in quali punti si registrano.

Questa tragica commedia non può proseguire. A Tito Scalo, accanto all’area in questione, e cioè la ex Liquichimica, ci sono uffici, centri commerciali e abitano diversi nuclei familiari. Oltre 1500 persone che hanno diritto ad essere informate sugli eventuali rischi che stanno correndo. Ritorna in mente, ancora una volta, la rassicurazione del direttore dell’Arpab, che ai primi di dicembre prometteva: “Per la fine dell’anno saranno fatti i rilievi a Tito Scalo e saranno pubblicati i dati”. La sceneggiata continua tra promesse da marinaio e “apparecchiature di laboratorio non funzionanti”. Ma è una sceneggiata che si consuma ai danni del popolo ignaro.