Il no di Muro Lucano alle trivelle

16 gennaio 2013 | 16:31
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Il no di Muro Lucano alle trivelle

La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, rende noto che con deliberazione del Consiglio comunale di Muro Lucano n. 53 del 27 dicembre scorso, pubblicata all’albo pretorio del comune in questi giorni, l’amministrazione comunale  ha espresso parere negativo e formulato le proprie circostanziate osservazioni ai permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominati “Muro Lucano” della Italmin Exploration srl  “San Fele” dell’Eni.

Il Consiglio Comunale di Muro Lucano, richiamando i pareri e le osservazioni già trasmessi alla Regione Basilicata – si legge nell’atto approvato all’unanimità – ritiene di concretizzare, ove si rendesse necessario, ulteriori forme di protesta e di contrasto alle attività petrolifere nel territorio comunale.

La Ola, nel ringraziare l’amministrazione comunale di Muro Lucano e il sindaco, Gerardo Mariani, evidenzia come le valutazioni e le osservazioni contengano motivazioni fondamentali, utili all’ufficio compatibilità ambientale del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata affinché esprima parere negativo nell’ambito della procedura VIA e costituisca così la premessa al conseguente diniego regionale all’Intesa Istituzionale per i due permessi di ricerca nell’ambito delle procedure autorizzative ordinarie, senza cioè affidarsi esclusivamente alla cosidetta moratoria petrolifera, impugnata per incostituzionalità dal Governo alla Corte Costituzionale.

I due permessi di ricerca riguardano, oltre Muro Lucano, i territori dei comuni di Castelgrande, San Fele, Bella, Baragiano, Balvano e Picerno (permesso Muro Lucano – Italmin Exploration – 120 Kmq) e quelli di Filiano, Atella, Bella, Rapone, Ruoti e San Fele (permesso ENI – “San Fele” – 75 Kmq).

Tra le osservazioni alla base della contrarietà del comune di Muro Lucano, vi è l’assenza  di riferimento negli studi VIA dei permessi di ricerca al piano regionale di gestione delle acque della Regione Basilicata redatto ai sensi del D.lgs 152/2006 in recepimento della Direttiva Comunitaria 2000/60/CE, della L.13/2009 e D.L. 194/1999. Del tutto non considerati gli impatti negativi delle ricerche di idrocarburi sui fragili equilibri idrogeologici del territorio interessato, oltre che sulle le vocazioni agricole, quelle zootecniche e turistiche prevalenti, nonché sulle emergenze naturalistiche, sui siti Bioitaly presenti, sui sistemi idrici di superficie e profondità che presentano idro-strutture prioritarie per l’approvvigionamento idrico, non solo in ambito locale.

Specificità queste che le ricerche di idrocarburi e le metodiche utilizzate (sismica con migliaia di cariche esplosive, pozzi esplorativi ) rischiano di compromettere assieme alle vocazioni, le preesistenze ambientali e alle attività economiche tradizionali, così come l’esperienza già presente su altri territori regionali testimonia. Beni irripetibili – viene detto nel corpo della deliberazione comunale – fondamentali per lo sviluppo delle comunità. Le attività petrolifere si pongono dunque in forte contrasto con i progetti di pianificazione ed indirizzo del territorio comunale.

La Ola auspica che altri comuni di altre aree geografiche (Vulture, Potentino, Melandro, Alto Bradano, Materano, etc) analogamente interessate da attività petrolifere, seguano l’esempio di Muro Lucano e gli altri comuni che hanno già detto no alle trivelle in Basilicata, per porre come centrali altri valori prioritari come l’integrità del territorio e dei beni in esso presenti.