Il diritto di voto ai bambini è l’alternativa alla stupidità della politica

31 gennaio 2013 | 10:45
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Il diritto di voto ai bambini è l’alternativa alla stupidità della politica

Una scuola dove si entra al mattino e si esce al tardo pomeriggio. Niente compiti a casa. Si fa tutto nelle ore di lezione. Al ritorno a casa il bambino deve vivere i suoi spazi in piena libertà, senza l’ansia dei compiti. Chiunque quando finisce di lavorare ha il diritto di godersi la casa, gli affetti, il riposo, le relazioni familiari. I bambini, no, devono fare i compiti, devono andare in palestra, a danza, a lezione di inglese, in piscina. Orrore della stupidità. Voglio una scuola degna di questo nome. Lezioni, apprendimento, pranzo, laboratori, sport, cinema, piscina, teatro, danza, musica… Tutto a scuola. Dalla mattina al pomeriggio. In strutture adeguate, ampie, funzionali, belle. Perché è giusto così. Perché è necessario che la scuola funzioni così. La struttura scolastica deve essere una reggia di bellezza e di opportunità, un mondo di curiosità e di porte che si aprono. Una scuola che ti fa viaggiare nei sogni e nelle culture, nelle idee e nelle emozioni. Nella mia scuola ideale i bambini hanno a disposizione tutto ciò che serve alle loro ali, è il luogo e lo spazio dove si impara a volare. Questo tipo di scuola costa. Troppo. E allora io chiedo costa meno la corruzione? Costa meno lo spreco di denaro pubblico? Costa meno l’evasione fiscale? Costa meno un parlamento frequentato da sfaticati e ignoranti? Costa meno uno Stato che non funziona? Quanto vale il futuro di un bambino? Meno della pensione di un manager pubblico che ha provocato disastri? Il futuro di un bambino vale meno di un caccia bombardiere? Vale meno di tanti sfaticati e incapaci della pubblica amministrazione? No. Un bambino non può pagare il prezzo dello spreco adulto. Sulla scuola non si scherza. Voglio insegnanti all’altezza, pagati come si deve. Voglio strutture degne di un bambino, pagate il prezzo necessario. Voglio, per questo, un Paese migliore, costi quel che costi. E cioè meno di quanto costa un bambino che non sa volare. Vediamo chi propone una vera rivoluzione del sistema scolastico. Non quelle solite stupidaggini del mese di vacanza, degli insegnanti a rotazione, dell’adeguamento antisismico di quelle strutture orrende. Basta con le non riforme alla Gelmini, o con le pseudo grandi riforme alla Moratti e alla Berlinguer. Ecco, diteci qualcosa sulla scuola in questa campagna elettorale. Per favore. Possibilmente dite qualcosa che serve ai bambini che non votano, piuttosto che agli insegnanti, ai bidelli e ai dirigenti che votano. Altrimenti si dia il diritto di voto ai bambini.

Egidio Facioni, candidato al Senato per Io Amo l’Italia in Basilicata