“Guido Viceconte continua a sbagliare”

5 gennaio 2013 | 08:27
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“Guido Viceconte continua a sbagliare”

Quello che accade in questi giorni nel PDL di Basilicata èl’atto conclusivo di una vicenda post-congressuale che, nonostante le strette di mano tra galantuomini, ha smentito gli accordi raggiunti per mantenere saldo ed unito il partito. Con il 40% dei voti congressuali la nostra componente, riuscendo a placare gli animi dei piùintransigenti, accettava i congressi unitari a condizione che alla base di ogni iniziativa vi fosse la piùampia condivisione possibile e, quindi,  si desse inizio ad una nuova fase di democrazia partecipata. Queste le nostre richieste, niente di piùse non l’accoglimento della volontà  di un’ ampia base del partito che riteneva fondamentale per la crescita della nostra parte politica la partecipazione,la condivisione e l’armonia d’intenti. Tutto fu accolto, anzi, per meglio organizzare le attivitàdel partito, Viceconte propose, addirittura, la costituzione di una cabina di regia che sarebbe stata convocata con frequenza mensile. Dalle parole ai fatti: la cabina di regia  non èmai nata, partecipazione e condivisione solo buone intenzioni. Èdel tutto evidente  che il venir meno agli impegni assunti ha iniziato a creare malcontento nella base, malcontento che, in breve, si ètrasformato in protesta. Piùvolte abbiamo sollecitato incontri ma i solleciti sono rimasti inascoltati. Ora, alla vigilia di un appuntamento elettorale forse decisivo per il futuro del centro destra in Italia, si continua a navigare a pelo d’acqua con la speranza di non essere visti ed arrivare alla presentazione delle liste senza alcun dibattito, anzi imponendo, al partito, un piatto giàpronto e mal riscaldato. Francamente, tanto a me che a Gianni Rosa, non interessa sapere chi saràil capolista alla Camera e al Senato, quello che ci sta a cuore èil futuro del partito che rischia di uscire pesantemente penalizzato dalle urne e, fortemente, ridimensionato, in termini di eletti, rispetto alle elezioni del 2008. In assenza di una condivisione da parte di tutto il partito può, chi ètenuto all’oscuro di scelte importanti e strategiche, ritenersi corresponsabile di una disfatta annunciata? assolutamente no, chi oggi sbaglia  deve assumersi, completamente, la responsabilitàdel risultato e trarre le dovute conclusioni. Viceconte, in una recente riunione ristretta, ha affermato che  io e Gianni Rosa dobbiamo essere cacciati dal partito. Se questo èvero voglio ricordare a Viceconte che, purtroppo per lui, non èil padrone del partito nèil titolare d’azienda. Ci dispiace per lui, ma il PDL èstato costituito per la confluenza di due partiti, Forza Italia ed Alleanza Nazionale, partito, quest’ultimo dal quale io provengo insieme al 35% degli elettori lucani di centro destra che votavano per Alleanza Nazionale. Un patrimonio che rappresentiamo e che non intendiamo abbandonare a logiche padronali ed individualistiche che, purtroppo, continuano a vivere nel PDL a livello locale . Personalmente sono convinto che un partito sano, libero, tranquillo debba adottare politiche di inclusione non di esclusione come, sbagliando, intende fare Viceconte. Non vorrei errare ma sono convinto che proprio queste siano le indicazioni del Presidente Berlusconi che dalla partecipazione popolare ha tratto l’idea di fondare il Popolo della Libertàe che, oggi, vuole valorizzare, coinvolgendole, le esperienze maturate in ambito amministrativo locale perchèpiùradicate e rappresentative del territorio. Di conseguenza, chi mi sembra  a disagio in questo partito èproprio Viceconte che non riesce a recepire il nuovo messaggio di Berlusconi ma si ostina a chiudersi in spazi sempre piùristretti piuttosto che aprirsi ad un sano e proficuo confronto. Il disagio si accentua nel momento in cui ricordiamo un altro dei messaggio chiari di Berlusconi: la fedeltàal partito. Non fu lo stesso Viceconte a sottoscrivere, insieme ad altri senatori, il documento Pisanu volto ad andare oltre il PDL e formare un nuovo partito?