Ecco perchè lascio il Pdl

24 gennaio 2013 | 19:59
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Ecco perchè lascio il Pdl

Caro Mariano, a meno di un anno dalla celebrazione dei congressi de “Il Popolo della Libertà”, i quali, nella nostra Provincia, mi hanno visto, prima, eletto nel Coordinamento e, poi, da te nominato Vice Coordinatore, tanto è cambiato e, ahimè, in negativo. Ad ogni modo, astenendomi dal fare considerazioni sulla evoluzione del contesto nazionale, ben nota ai più, non posso sottacere la profonda delusione che, insieme a tantissimi amici, ha generato la reiterata ed irresponsabile conduzione padronale del partito in Basilicata. Un modello di gestione egoistico ed assolutamente privo di prospettiva, che non è stato in grado di far diventare “Il Popolo della Libertà” lucano quell’indispensabile collettore tra la gente e le istituzioni, sì da poter smascherare, con la protesta e la proposta, l’attuale classe di governo di centrosinistra e metter su una affascinante e vera alternativa. Una impostazione “familistica” che, invece, ci ha resi la brutta copia di Folino & c., mandando al macero l’idea di creare un progetto fondato principalmente sulla sua credibilità e di quella dei suoi “attori”.

In questa nostra terra, così tanto mortificata da politiche devastanti, se si fosse interpretato al meglio il nostro ruolo non avrebbe avuto motivo di esistere il M5S di Beppe Grillo: sarebbe toccato a noi e soltanto a noi raccogliere quel vasto sentimento di antipolitica e di malcontento imperante ancor più in Basilicata, ma destinato a rimanere sottotraccia e a non trasformarsi in consenso elettorale fino a quando non sarà eretto un “baluardo” affidabile di democrazia e di libertà da opporre all’egemonia sinistrorsa. Una visione della politica, quella impressa a “Il Popolo della Libertà”, che non lavora per il territorio e la sua gente, ma per la personale e spesso immeritata carriera di qualcuno, che vive distante anni luce dai cittadini, sconoscendone problemi, esigenze ed aspettative, che, per la cronica paura di incontrarsi e dibattere, non ha consentito di elaborare un nuovo ed autentico “disegno” di Basilicata.

Per ultimo, profittando della scellerata legge elettorale vigente, il c.d. “porcellum”, già di per sé bastevole a deprimere ogni spinta partecipativa, “Il Popolo della Libertà” di Basilicata non solo non ha coinvolto dirigenti e militanti, ma, rifiutando le numerosissime istanze di incontro, si è rinchiuso “innaturalmente” in conclave per far finta di darsi una legittimazione. E tutto questo dopo che il Partito Democratico, con numeri da capogiro in terra nostra, ha coinvolto una marea di gente, alle primarie ed alle parlamentarie, facendo affascinare o terrorizzare chiunque ami seguire la vicenda politica. Se mi si chiedesse di ricercare l’emblema del fallimento di questa “stagione” non avrei esitazione ad indicare la vicenda della villa comunale “Sergio Ramelli” di Tolve, orrenda per la sua genesi e, al tempo stesso, per come è stata gestita appresso: un gruppo dirigente che, nella sua massima ed autorevole composizione, ha trattato con sufficienza la gravissima offesa di un simbolo italiano ed ha fatto carta straccia delle intese assunte per iscritto. Purtroppo, devo e dobbiamo ammettere che i buoni proposti del marzo ’12, nonostante gli sforzi enormi di tanti dirigenti, tra i quali annovero anche Te, per diversi motivi e con diverse tecniche sono stati depotenziati.
Diciamoci la verità: la mission cui è stato ispirato il grande partito di centrodestra si è smarrita e, in Basilicata, non si è mai colta. Dalle scelte “romane” fatte in merito alle candidature per le prossime elezioni, per tutto quello che ho passato, dovrei gioire, ma non ci riesco: quella che dovrebbe essere l’esultanza per una “rivincita” di carattere personale soccombe di fronte al profondo rammarico che suscita in me il fallimento politico. Allora, proprio perché non è mia intenzione mollare, ma continuare per davvero ad impegnarmi, a credere nell’idea di una grande destra moderna, europea, popolare e sociale, che affascini generazioni intere e che faccia amare la politica, quella “cosa” che nasce dal Popolo e si pratica per il Popolo, ad emozionarmi per una battaglia ideale, non si può perseverare lungo questo infelice percorso. È con il cuore in gola nutrito di sana convinzione che rassegno le mie dimissioni dalla carica di Vice Coordinatore Provinciale e di componente del Coordinamento Provinciale de “Il Popolo della Libertà” di Potenza”; mi rimetto in cammino nella selva, guidato, però, dalla solita stella polare, e sicuro di trovare tanti amici, vecchi e nuovi, con i quali superare tutte le insidie e ricominciare daccapo per provare a dare finalmente corpo ad un grande sogno: una “casa” politica fatta di regole e non di abusi, di organismi e non di lobby, di vertici e non di baroni. Grazie a Dio, la forza di battersi non è scalfita! Con rispetto ed amicizia, Ti abbraccio.

Pasquale Pepe