Bonifica ai pozzi Sant’Elia e Cerro Falcone

14 gennaio 2013 | 15:40
Share0
Bonifica ai pozzi Sant’Elia e Cerro Falcone
Bonifica ai pozzi Sant’Elia e Cerro Falcone
Bonifica ai pozzi Sant’Elia e Cerro Falcone
Bonifica ai pozzi Sant’Elia e Cerro Falcone

La Ola, Organizzazione Lucana Ambientalista, chiede alla Regione Basilicata ed all’ENI la bonifica dell’area della postazione di idrocarburi “S. Elia 1 e Cerro Falcone 7”, ubicata in località “Case Marinelli” nel comune di Marsicovetere, spostato nel 2002 dalla ZPS (Zona di Protezione Speciale) Monte Volturino ove ricadeva in origine.

La postazione Eni S.Elia 1, nelle mappe ufficiali ENI del 2008 (vedi allegato), redatte sulla base del programma approvato con D.M.28/12/2005, risultava classificata come “postazione esistente con facilities di prova” mentre il pozzo CF7 fu spostato sulla stessa postazione del pozzo S.Elia 1 dal SIC “Serra di Calvello”. La Ola ricorda che per entrambi i pozzi petroliferi, così come per altre infrastrutture petrolifere, è vigente una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea (la n.2000/5037 in base all’ex art.226 del Trattato C.E.).

La Ola ricorda come la postazione del pozzo S.Elia 1 e CF7 fu spostata in località “Case Marinelli” nel 2002 poiché originariamente ricadente nel SIC (Sito di Importanza Comunitaria) Monte Volturino. Ciò avvenne da parte del Ministero dell’Ambiente su esposto-denuncia del WWF. Oggi in tale località è visibile, abbandonata e non più utilizzata, l’imponente postazione in cemento, estesa su diversi ettari. Essa presenta vasche di raccolta di fluidi e acque di perforazione, basi di fondazione per la torre di trivellazione ed altre opere.

La postazione ENI S.Elia – CF7 in località “Case Marinelli”, autorizzara con intesa dalla Regione Basilicata nel 2004, insiste limitrofa alla ZPS riperimetrata (Zona di Protezione Speciale) “Appennino Lucano – Monte Volturino – evidenzia la Ola – e si trova sulla delicata idro-struttura “Molinara/Bocca dell’Acqua”. Quest’ultima alimenta un importante complesso sorgentizio del fiume Agri, le cui acque sono utilizzate per l’acquedotto di Marsicovetere, per il centro abitato e l’ospedale di Villa d’Agri e per numerose frazioni rurali. Le analisi chimiche delle acque delle sorgenti della zona, effettuate in varie località ed in diversi epoche, hanno 
rilevato la preoccupante presenza di idrocarburi e metalli pesanti. Un gravissimo inquinamento che rischia di essere ulteriormente aggravato dal nuovo programma Eni che prevede di estrarre dai monti di Marsico Nuovo e Marsicovetere ulteriori 26 mila barili di petrolio al giorno nel quadro del raddoppio delle estrazioni previsti dal Memorandum sul petrolio.

Il D.M. 23/1/2012 ha riclassificato il pozzo S.Elia 1 “pozzo di ricerca con allacciamento a produzione e facilities definitiva, in caso di esito positivo, assieme ai pozzi di ricerca Pergola 1 (Marsico Nuovo) e Cerro Falcone 7  con la posa delle condotte di collegamento con il centro olio di Viggiano”.

Ma molti sono gli interrogativi che al momento- secondo la Ola – non hanno risposte ufficiali chiare. Infatti, in una recente cartografia diffusa dall’ENI su siti internet istituzionali, ricompaiono i pozzi S.Elia 1 e Cerro Falcone 7 che verrebbero però ricollocati molto più a valle dall’originaria ubicazione di località “Case Marinelli”. Perché? Perché Eni deciderebbe oggi di spostare più a valle i pozzi dall’originaria ubicazione di Località Case Marinelli e non utilizza la vecchia postazione già realizzata? Qual è la nuova ubicazione dei pozzi S.Elia 1 e CF7? Cosa è accaduto a questi pozzi petroliferi nella postazione di località Case Marinelli? Chi ne ha deciso il nuovo spostamento?  Ed ancora: perché la postazione idrocarburi dell’Eni in località Case Marinelli non viene bonificata con la messa in pristino dell’originario stato dei luoghi, nel rispetto delle prescrizioni regionali? La nuova postazione è stata autorizzata? E da chi? Considerata la delicatezza e la fragilità idrogeologica dell’area, è stato richiesto alla Regione Basilicata un nuovo studio di impatto ambientale?

La Ola, in attesa dei dovuti chiarimenti da parte di Regione ed ENI, sollecita i controlli da parte dei Ministeri competenti, nonché gli Organi dell’Unione Europea preannunciando anche su questa questione ulteriori azioni legali, a garanzia del rispetto delle leggi