Artinomie, sono più gli artisti esclusi che quelli censiti

21 gennaio 2013 | 11:37
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Artinomie, sono più gli artisti esclusi che quelli censiti

Un lavoro con cui non si è voluto selezionare, bensì “censire” le numerose e varie personalità artistiche appartenenti alla città di Potenza ed alla sua area metropolitana offrendole allo studio, al giudizio, alla critica di chiunque voglia occuparsene, ma sottraendole all’oblio ed alla dimenticanza di cui spesso sono fatte oggetto” – questa nobile intenzione a descrizione del progetto Artinomie purtroppo non si é trasformata in realtá. L’esposizione ha “censito” più esclusi che artisti presenti, preferendo la stessa scorciatoia che solo un anno fa fu utilizzata in occasione dell’esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia per il 150° dell’ Unità d’Italia, a cura di Vittorio Sgarbi presso la stessa location della Galleria Civica di Potenza. La proposta artistica si compone per grande maggioranza degli stessi nominativi presenti lo scorso anno infatti, con l’ aggiunta di alcuni ignoti appassionati d’arte che solo un curatore alla prima esperienza, in qualitá di illustre rappresentante del comitato organizzativo (o scientifico) avrebbe potuto mettere in luce, puntando su criteri personalistici che nulla hanno a che vedere con le finalitá originarie tendenti a valorizzare le personalitá creative della regione, al contrario di quanto preventivamente prefisso. Detti criteri di selezione che normalmente sono all’ attenzione del pubblico,  in specie quando trattasi di iniziative poste all’ attenzione nazionale in questa circostanza risultano completamente segretati, anche a fronte di richieste specifiche  e delucidazioni in inerenza.

Le strategie comunicative poste in essere in vista dell’ evento, al fine di “censire” artisti locali sono risultate qualitativamente carenti se non del tutto assenti -considerando il lungo periodo di elaborazione ed il fatto che un nutrito numero di esclusi, parte dei quali da circa un trentennio opera sul territorio con notevoli consensi in campo regionale e nazionale, non era informato relativamente a questa iniziativa. Artinomie ha usufruito di sostegni economici nell’ambito dei fondi FERS 2007-2013 e contributi Apt Basilicata, che avrebbero permesso una sponsorizzazione oltre che durante l’evento in corso anche in occorrenza della fase di lancio, permettendo ai tanti talenti inspiegabilmente ed ingiustificatamente esclusi di attivarsi in tempi utili al fine di un eventuale partecipazione alla selezione o come da premessa: “censimento”.

La curatrice  dell’evento Anna Rivelli più volte contattata da artisti ed associazioni operanti sul territorio, ad appannaggio di una lecita richiesta di inserimento degli esclusi ha parodicamente ipotizzato un possibile ed eventuale ridimensionamento in modalitá e tempi non definiti, compatibilmente quindi alla spasmodica ricerca di un’occasione alla quale dare rilevanza nazionale, probabilmente a giustificazione dei finanziamenti ricevuti.  Ad un mese dall’inaugurazione gli artisti “in lista di attesa” non hanno ottenuto alcuna conferma a riguardo, ben consapevoli del fatto di rappresentare agli occhi del pubblico nell’ eventualitá di un riadeguamento della proposta, una sorta di riempitivo di un evento che ha giá utilizzato tutte le formule mediatiche di risalto. La fumosa strategia tecnico organizzativa, potrebbe essere guidata da indirizzi politici? O é semplicemente la risultante di una precedente scriteriata e dubbia gestione degli eventi espositivi che hanno avuto più critiche che consensi? La costituzione di un comitato scientifico a responsabilitá dell’ evento non é stato garante di un buon risultato, ed il mal contento degli esclusi é a testimonianza di tale affermazione  -per carenza di competenze specifiche in materia- nonché per un vago e pretenzioso tentativo di emulare personaggi che nel bene o nel male garantiscono la certezza di un interesse mediatico, a fronte peró di una degna di nota esperienza nel settore.

Patrice Makabu, Domenico Leccese,