Amianto, indagati quattro dirigenti

15 gennaio 2013 | 15:01
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Amianto, indagati quattro dirigenti

La Procura della Repubblica ha concluso le indagini su otto decessi per mesotelioma pleurico di lavoratori della Grandi Motori Trieste. Secondo quanto appreso dall’Ansa, le notifiche di conclusioni indagini sono andate a 4 ex dirigenti, indagati per omicidio colposo e cooperazione colposa. Le esposizioni a amianto vanno dal 1971 al 2000.

Gli indagati sono il direttore generale della Grandi Motori (GMT) negli anni dal 1970 al 1977, il presidente e amministratore delegato della Grandi Motori dal 1977 al 1984, il direttore generale e amministratore delegato di Fincantieri (Divisione Grandi Motori) dal 1984 al 1992 e un membro del consiglio di amministrazione di Fincantieri dal 1984 al 1994. La Procura contesta ai quattro di non aver posto in essere misure per la sostituzione dell’amianto, di non aver dotato gli ambienti di lavoro di impianti fissi e mobili per l’aspirazione e di non aver posto l’amianto in ambienti separati. Ed inoltre ai lavoratori non sono state date informazioni sui pericoli e nemmeno fornite le mascherine. La proprietà dello stabilimento della Grandi Motori è più volte passata di mano: dal 1966 al 1972 è stato di Fiat-Iri, dal 1972 al 1982 di Grandi Motori Trieste (dal 1975 totalmente trasferita all’Iri), dal 1984 al 1998 di Fincantieri, dal 2000 é della multinazionale finlandese Wartsila.

“E’ difficile indicare le responsabilità” per esposizione da amianto, nel territorio di Trieste, essendoci o essendoci state “molte attività” a rischio. Lo ha ricordato il Procuratore generale della Procura della Repubblica di Trieste, Michele Dalla Costa, commentando con l’Ansa la chiusura delle indagini per i decessi per mesotelioma pleurico di otto lavoratori della Grande Motori. Dalla Costa ha messo in evidenza che il fascicolo rappresenta un primo caso in cui si è riusciti a circoscrivere le responsabilità. I reati sono omicidio colposo e cooperazione colposa tra gli stessi indagati