Agricoltura nel baratro. Nel 2012 chiuse 1228 aziende

31 gennaio 2013 | 18:02
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Agricoltura nel baratro. Nel 2012 chiuse 1228 aziende

“E come se la Fiat di Melfi fosse stata ferma per un anno”. L’allarme della Cia dopo aver preso visione dei dati diffusi da Unioncamere. Oltre cinquemila addetti rischiano di rimanere in mezzo a una strada

Numeri da far tremare i polsi quelli resi noti dalla Cia, la Confederazione italiana agricoltori, in base ai dati forniti da Unioncamere. Per l’organizzazione agricola siamo di fronte a dati allarmanti se si considera che è come se uno stabilimento come la Fiat di Melfi fosse stato fermo per un anno. Le 1228 aziende che hanno cessato l’attività tra occupazione diretta e indotta avevano circa 5mila lavoratori. “L’agricoltura – sottolinea la Cia in una nota – è penalizzata dall’assenza di misure a sostegno del settore che si aggiungono agli effetti della crisi economica, dell’introduzione dell’Imu e dei costi produttivi record”.

Il modello di impresa agricola lucana è strutturato sul modello della società di persona. Rari i casi di società di capitali che operano nel settore agricolo. Nel 2012 le spa registrate risultano 275 (erano 292 nel 2011) e quelle attive 238 (erano 249 nel 2011). «A mettere sotto pressione il mondo agricolo – si legge ancora nel comunicato stampa della Confederazione italiana agricoltori- è soprattutto il capitolo fiscale. Da una parte c’è l’Imu e dall’altra la macchina della burocrazia: non solo costa al settore più di 4 miliardi di euro l’anno (di cui un miliardo addebitabile a ritardi, disservizi e inefficienze della PA) ma fa perdere a ogni impresa quasi 90 giorni di lavoro l’anno solo per rispondere a tutti gli obblighi tributari e contributivi”.